Piemonte, visite ed esami serali e nel weekend per ridurre le liste d’attesa
La Regione punta a 50.000 prestazioni in più entro giugno. Cirio e Riboldi: «Massimo impegno per garantire cure tempestive»
TORINO – Partono in tutto il Piemonte le prestazioni sanitarie aggiuntive in orario serale e nei fine settimana. Obiettivo, abbattere le liste d’attesa e migliorare l’accesso ai servizi. Il piano regionale, annunciato dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi, punta a garantire 50.000 visite ed esami in più entro giugno 2025. Questo, grazie alla disponibilità di medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari.
«La riduzione delle liste d’attesa è la nostra priorità – spiegano Cirio e Riboldi – e le Aziende sanitarie hanno recepito le indicazioni. Predisponendo un calendario di visite ed esami anche di sera e nel weekend. Ciò permetterà non solo di smaltire i ritardi accumulati durante la pandemia, ma anche di offrire un servizio più accessibile ai cittadini che lavorano durante il giorno».
Liste d’attesa: i numeri del piano regionale
Dall’inizio del 2024 sono già state erogate oltre 8.000 prestazioni aggiuntive, e si punta a raggiungere +50.000 prestazioni entro il primo semestre dell’anno.
Nel 2024, in Piemonte sono state effettuate 2.268.104 prestazioni sanitarie, segnando un aumento del 6% rispetto al 2023 (+132.104). Il recupero rispetto al periodo pre-pandemia è al 91%, con 229.492 prestazioni ancora da garantire per tornare ai livelli del 2019. Anche i ricoveri sono in crescita: 201.522 nel 2024, rispetto ai 200.110 del 2023 e ai 201.167 del 2019.
Maggiore monitoraggio e risorse per il 2025
Per rendere il sistema più efficiente, la Regione ha stanziato nel bilancio di previsione 2025 37 milioni di euro, rispetto ai 25 milioni dell’anno precedente. Inoltre, è stata istituita una Control Room per il monitoraggio dei dati in tempo reale e la figura del Responsabile Unico dell’Assistenza Sanitaria (Ruas). Avrà il compito di verificare il rispetto degli obiettivi previsti dalla normativa nazionale.
«Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta. Garantire cure tempestive resta la nostra priorità» ha concluso Cirio.