Ad Acqui aumentano i nuovi poveri: casa e lavoro le emergenze
Il Centro di Ascolto ha reso noti i dati del 2024: 46 i nuovi accessi, 273 le famiglie che sono state accolte all'Emporio solidale
ACQUI TERME – Nel corso del 2024 sono state in tutto 154 le famiglie incontrate dagli operatori del Centro di Ascolto di Acqui Terme, dato che fa registrare un +8% rispetto a quello di due anni fa. In tutto 46 i nuovi accessi.
«Per il 50% si tratta di nuclei di origine italiana. Il 42%, invece, proviene dal nord Africa, mentre il 5% dai paesi dell’Ue. Il restante 3% dal Sud America», spiega la referente Maria Grazia Rota.
Al di là dei numeri, ciò che emerge con sempre più evidenza è l’aumento dei cosiddetti “nuovi poveri”. «Le emergenze più gravi? Lavoro, casa e sfratti». All’incirca l’80% delle richieste di aiuto con cui hanno a che fare gli operatori del Centro di Ascolto riguardano gli arretrati di affitti e bollette.
«Nell’ultimo anno abbiamo effettuato pagamenti per un totale di 16mila euro, spese che riusciamo a sostenere grazie al fondamentale contributo della Caritas e dell’otto per mille». I nuclei che fanno più fatica con affitti e utenze sono quelli composti da quattro o più persone, «subito dopo c’è chi vive da solo. In tutti i casi – osserva Maria Grazia Rota – pesa in maniera determinante la mancanza di un’occupazione. Spesso si tratta di famiglie a rischio sfratto, «che il più delle volte hanno insolvenze arretrate anche di 4-5 mesi».
L’Emporio solidale e il progetto “Sfide”
Nell’estate del 2021 in via Nizza è stato inaugurato l’Emporio solidale, un vero e proprio punto vendita di beni di prima necessità (alimenti, prodotti per la casa e di igiene intima) rivolto alle famiglie in condizioni di disagio economico. «Ogni mese – sottolinea la referente del Centro di Ascolto – assegniamo una certa quantità di punti a ogni nucleo, e a ogni prodotto corrisponde un tot di punti». Nel 2024 si sono rivolti all’emporio 273 famiglie, «per un totale di circa 700 persone». Gli alimenti in vendita all’emporio in parte arrivano dal Banco Alimentare, «ma in buona parte gli scaffali vengono riempiti grazie a donazioni di ditte esterne e ai contribuiti raccolti da Fondazione Aurora Onlus, oltre che alla Caritas e all’otto per mille. La grande distribuzione? Quasi nulla. La disponibilità di scorte che c’era fino a qualche anno fa ora non c’è più». In media ogni mese l’Emporio solidale distribuisce generi di prima necessità per un valore di circa 9mila euro.
Lo scorso autunno il Centro di Ascolto ha avviato il progetto “Sfide”, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, «grazie al quale stiamo sovvenzionando attività sportive o di doposcuola per i più giovani. Stiamo anche aiutando qualche adulto a pagare le spese per la patente. Ovviamente si tratta di persone che ne hanno bisogno per poter lavorare».