Acqui Terme: Roso, Rapetti e il peso delle parole
La consigliera di Forza Italia emette un comunicato molto duro sul sindaco, poi (pentita?) un secondo più soft. E chiede una "rettifica" che non può esistere. Così sui social scrive che la nostra testata non avrebbe pubblicato "la sua versione". Ma lo scritto rimane, sono le parole che volano...
ACQUI TERME – Se un amico di Franca Roso sta leggendo questo articolo, beh, sappia che è il momento di intervenire. La consigliera comunale di Forza Italia di Acqui Terme – ex candidata a sindaco della città termale e da poco reduce per la corsa alle Regionali (senza successo) – sta ruzzolando tra comunicati stampa e dichiarazioni social scomposte e diffamatorie. Ma andiamo con ordine.
Tutto nasce dopo i due articoli di cronaca (questo e questo) pubblicati nei giorni scorsi e che riguardano le attività extra-amministrative del sindaco di Acqui, Danilo Rapetti. A seguito delle notizie che vedono il primo cittadino coinvolto – con differenti ruoli – negli arresti di due giovani extracomunitari, la politica acquese (e non solo quella) si è interrogata sull’opportunità, o meno, che Rapetti faccia un passo indietro. Anche a fronte dell’articolo 54 della Costituzione (“I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”) e del rischio che la sua figura istituzionale sia troppo vicina ad una posizione di ricattabilità.
Roso: scripta manent, verba volant
Mentre la maggioranza di governo della cittadina acquese, nei giorni scorsi, ha preso la parte del sindaco Rapetti concedendogli ulteriore fiducia, a puntare il dito verso il comportamento del primo cittadino è stata la consigliera di Forza Italia Roso. Che, preoccupata per «l’immagine della città», ha parlato di «situazioni “torbide” che girano intorno allo “sfortunato” (?) sindaco». Una posizione netta assunta attraverso la diramazione di un comunicato stampa inviato alle 11.17 di martedì 11 giugno 2024.
Fin qui tutto lineare: «è la politica bellezza», verrebbe da pensare. Ma tutto precipita nelle ore successive quando, alle 21.22 dello stesso giorno, la consigliera Roso dirama una seconda nota attraverso la quale mantiene, sì, la posizione di dissenso verso i comportamenti del primo cittadino, ma utilizzando frasi meno “dritte” e nette per descriverli e chiedendo di sostituire il comunicato vecchio con quello nuovo, come si fa per Spotify con la musica…
Ricevuto il diniego, la Roso decide dunque di fare da sé scrivendo sui social che la nostra testata non avrebbe pubblicato «la sua versione» delle sue riflessioni. Cosa che in realtà non è vera, perché le abbiamo pubblicate entrambe, “le sue versioni”, a pochi minuti dalla ricezione. Ad aggiungere confusione, infine, la scelta della consigliera di rimuovere anche i commenti social…
Insomma, a Palazzo Levi comincia a fare caldo, non solo per l’arrivo dell’estate…