Verso il voto: tre mesi di scontri, ritorni e colpi di scena
Generic, Home, Politica
Alessandro Francini  
9 Giugno 2022
ore
19:42 Logo Newsguard
Politica

Verso il voto: tre mesi di scontri, ritorni e colpi di scena

Mancano pochi giorni alla conclusione di una campagna elettorale "senza esclusione di colpi"

ACQUI TERME – Parafrasando un noto film con Mel Gibson del 1982 e voltandosi indietro a cinque giorni dal voto non si può certo dire che quella acquese non sia stata una campagna elettorale “vissuta pericolosamente”.

La sfida nella sfida?

Al netto di conferme o smentite rilasciate da ambo le parti, nel centrodestra locale la dicotomia Roso-Rapetti, almeno in prima battuta, ha inevitabilmente disorientato l’elettorato di parte. La candidatura di Franca Roso appoggiata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia non ha raccolto consensi unanimi tra i fedelissimi del ‘Carroccio’, portando una fazione (pur contenuta ma comunque rappresentativa) di militanti leghisti a sostenere la lista civica guidata dall’ex sindaco, in città figura di spicco del partito di Salvini. Una svolta civica, quella di Danilo Rapetti, diventata via via sempre più trasversale fino a raccogliere consensi anche tra alcuni “attori principali” del centrosinistra: su tutti, il dottor Michele Gallizzi, ex Pd, e Nicola De Angelis, tra i fondatori di ‘Acqui in Azione’. A ogni modo, da marzo in poi la Roso ha potuto contare su un’effettiva compattezza di schieramento e su “sponsorizzazioni” altisonanti, partendo da quella del ‘Cavaliere’ fino agli onorevoli Molinari e Zangrillo, più volte giunti ad Acqui a sostegno dell’ex assessore al Bilancio della Giunta di Enrico Bertero (in lista con Rapetti).

Il sindaco per “la seconda”

Anche quella che ha visto coinvolto il sindaco Lorenzo Lucchini non è stata una campagna all’acqua di rose. Elettorato avverso e opposizioni negli ultimi mesi hanno svolto il proprio ruolo senza risparmiare nulla all’attuale Giunta. La polemica sorta tra il primo cittadino e un noto imprenditore acquese, inoltre, ha senza dubbio fatto “rumore”, suscitando reazioni contrastanti tra i cittadini. Nelle ultime settimane, però, l’azione di Lucchini si è concentrata sui programmi e sui progetti messi in cantiere per i prossimi anni, con la scelta di dare voce anche ai propri candidati consiglieri.

Così a (centro)sinistra

Se un anno fa si fosse fatto un sondaggio tra l’elettorato riformista e radicale probabilmente non sarebbe stato quello di Bruno Barosio (per dieci anni, dal ’99 al 2009, sindaco di Bistagno) il nome più gettonato tra i papabili candidati sindaci di centrosinistra. Pd, Articolo Uno, Azione e Italia Viva hanno puntato su un profilo d’esperienza amministrativa, per il quale hanno intrapreso una campagna elettorale coesa, fatta anche di iniziative originali (vedi il flash mob ’pro Terme’) e nomi autorevoli come quelli dell’onorevole Pierluigi Bersani e dell’eurodeputato Benifei.

I presunti outsider

Alessio Barosio, candidato dell’Udc, ha basato la propria ‘campagna’ su numeri e programmi (per alcuni, forse troppo audaci), senza risparmiare dure critiche e provocazioni nei confronti dei precedenti e attuali amministratori. L’ultimo guanto di sfida lo ha lanciato la scorsa settimana: un confronto pubblico tra gli aspiranti sindaci per rendere conto ai cittadini dell’”affaire” Terme. Degli ultimi giorni, invece, le critiche a Rapetti e al possibile ruolo di “facilitatore” ricoperto dal generale Umberto Rapetto.
“The last but not the least” il già due volte sindaco Bernardino Bosio. L’annuncio della sua candidatura è arrivato a poco più di un mese dalle elezioni, ma la campagna elettorale dell’ex primo cittadino, pur sotto traccia, era iniziata già da tempo. «Potrei raccogliere voti sia a destra che a sinistra», ha dichiarato. Sarà davvero così? Staremo a vedere, di certo sottovalutare il peso politico di una figura che in città vanta ancora non pochi estimatori sarebbe un errore che tra gli altri candidati nessuno può concedersi.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione