Barosio (Udc): “Rapetti, facilitatore è uguale a faccendiere”
Il candidato sindaco critica il possibile ruolo del generale Umberto Rapetto
ACQUI TERME – Lo scorso autunno si era detto disposto a tornare ad Acqui Terme in veste di candidato sindaco. Un annuncio a cui poi non venne dato seguito. Poche settimane fa, però, il generale Umberto Rapetto si è nuovamente esposto dichiarando il proprio sostegno a Danilo Rapetti. «Non sarò presente in lista – aveva detto il Generale in congedo della Guardia di Finanza – ma mi metto a disposizione di Rapetti in veste di facilitatore. Con la mia esperienza potrei fare da mediatore tra l’amministrazione comunale e potenziali investitori economici».
“Facilitatore? Termine gelatinoso”
Affermazioni a cui replica Alessio Barosio, candidato sindaco dell’Udc, con un comunicato inviato a mezzo stampa. «La sensazione della sconfitta fa commettere gravi e pericolosi errori. Danilo Rapetti ha designato un facilitatore per il Comune ad Acqui Terme. È un termine gelatinoso per definire l’attività del faccendiere», scrive Barosio.
Il candidato dell’Udc fa riferimento al parere tecnico dell’avvocato Giovanni Intravaia, presidente dell’Osservatorio Cattolico “Pro Iure et Iustitia”, che a sua volta cita lo scrittore e giornalista Sergio Rizzo, che definisce la figura del “facilitatore” come «colui che sta al centro di una fitta rete di conoscenze, interessi, legami che avvincono il potere legale a quello illegale. Il “professionista” deve portare ordine nella confusione, creando il collegamento tra chi ha il compito di decidere e chi deve attuare le decisioni, tra chi presenta un’istanza e chi la deve valutare. Il suo ruolo è far, funzionare le cose, facendole scivolare lungo il binario giusto. Il facilitatore non è però un’invenzione letteraria, ma un operatore, a cavallo fra il grottesco e il drammatico, che compare sistematicamente nelle più importanti indagini sulla moderna corruzione, quale soggetto che deve agevolare i rapporti tra i diversi mondi che, nella moderna forma assunta dal fenomeno corruttivo, sono uniti da legami stabili e strutturati». Per Barosio, «definizioni sufficienti per censurare la proposta di Danilo Rapetti e prevenire un problema giudiziario».