Società
Acqui Terme
Taglio del nastro all'ex stabilimento Stilvetro in corso Divisione Acqui. Il vescovo Testore: "Per la nostra città questo luogo rappresenta una ricchezza"
12 Dicembre 2025
ore
11:30
ACQUI TERME - Nella mattinata di ieri, giovedì 11, alla presenza delle autorità locali religiose, civili e militari, nell’ex stabilimento Stilvetro di corso Divisione Acqui è stato inaugurato il nuovo centro culturale islamico . «Questo – ha detto il presidente del centro Mohammed El Hlimi – sarà un luogo di luce e di pace, un simbolo di fratellanza e rispetto reciproco tra fedi diverse. Questi spazi sono il frutto di un sogno condiviso e anni di sacrifici». L'acquisto e la ristrutturazione della nuova sede è stata interamente finanziata con donazioni interne alla comunità musulmana locale. Dal 1992 il centro culturale della comunità musulmana ha avuto sede in via Nizza , «in un locale di appena 70 metri quadrati che ormai era diventato troppo piccolo per ospitare le nostre attività», ha spiegato El Hlimi. "Un faro di luce per la comunità" «L'apertura di questo centro – ha dichiarato Mohammed El Hlimi, presidente del centro culturale - segna l'inizio di un nuovo capitolo, La mia speranza è che questo non sia solo un luogo di culto ma un faro di luce per tutta la comunità acquese. Un'opportunità concreta per coltivare i valori fondamentali della convivenza civile, dell'integrazione e della pace , dove le differenze non dividono ma arricchiscono. Vogliamo offrire ai nostri giovani non solo un luogo di aggregazione, ma strumenti concreti per crescere come cittadini responsabili, partecipi e integrati nel tessuto sociale». La nuova sede si estende su un’area di 420 mq e comprende tre aule per le lezioni di doposcuola e alfabetizzazione, un'ampia sala preghiera con il pulpito sacro per le orazioni, un ufficio e tre servizi igienici (anche per persone con disabilità). "Presenza di fedi diverse occasione di dialogo" Oltre all'Imam di Acqui Terme, alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato anche il vescovo don Luigi Testore e il sindaco Danilo Rapetti . «Ciascuno deve esprimere liberamente la propria vita di fede. Per la nostra città – ha dichiarato monsignor Luigi Testore - questo luogo rappresenta una ricchezza. La presenza di fedi differenti diventa motivo di conoscenza, dialogo e ascolto reciproco». «Non è un evento che riguarda solo la comunità islamica - ha sottolineato il sindaco Rapetti - ma tutta la città di Acqui. Tra i cittadini di fede musulmana c'è una fratellanza che si percepisce a ogni occasione di festa. Qui i giovani potranno trovare cultura, tradizione e un presidio di moralità e legalità. Con Mohammed El Hlimi dovremo parlare di tante altre cose. Tra queste, ad esempio, il progetto del nuovo cimitero per i defunti di fede musulmana».