Acqui Terme
10 Marzo 2020 ore 10:30
di Massimiliano Pettino
ACQUI TERME - Circa tre anni fa l’Acquese fu interessato da diversi incendi. L’estate siccitosa, le sterpaglie lungo le strade a portata di cicca di sigaretta e (rari) fenomeni di autocombustione, furono le cause di diversi roghi che, toccando ampie plaghe boschive, impegnarono non poco vigili del fuoco e squadre di volontari dell’A.I.B. Oggi si fa tesoro dei dati informativi legati a quelli eventi e si creano mappe delle aree percorse dalle fiamme. L'aggiornamento periodico del Catasto comunale, in verità imposto dal Legislatore, riverbera effetti anche sulla circolazione delle proprietà immobiliari, terreni e fabbricati. Ad esempio per 15 anni la destinazione di queste non potrà essere modificata rispetto a quella preesistente l’incendio. In tali aree però sarà consentita la realizzazione di opere pubbliche che si rendono necessarie per la salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente. Per 10 anni nelle zone boscate o nei pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco, è vietata la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili o attività produttive. Per anni 5 è vietato lo svolgimento di attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo il caso di specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell’Ambiente.
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