Casette dell’acqua chiuse: è polemica
«Le bocchette sono due e a distanza di 30 cm l'una dall'altra», ma non tutti apprezzano il provvedimento..
ACQUI TERME – Tra le pieghe del decreto sull’emergenza, i sindaci del Belpaese hanno pensato limiti e divieti volti a contenere la diffusione locale del contagio da coronavirus. Il sindaco Lorenzo Lucchini pare abbia ritenuto pericolose anche le casette dell’acqua, quelle strutture che, a prezzo calmierato, erogano naturale e frizzante ‘sfuse’. La decisione ha avviato un acceso dibattito in città. I sostenitori della decisione anti-assembramento affermano: «Le bocchette sono due e a distanza di 30 cm l’una dall’altra. Sovente si formano le file che, in questo periodo dovrebbero essere evitate». Il consiglio è quello di stare a casa e sacrificare, per la sicurezza generale, anche l’uscita per l’approvvigionamento dell’acqua. Palazzo Levi dal canto suo ha assicurato che l’acqua dei rubinetti è potabile, buona e controllata. Nell’altra trincea i contrari che lamentano: «Ora saremo costretti ad andare a fare la fila nei supermercati».