Acqui Terme
La lamentela dei cittadini, esplosa sui social network, ha condiviso esperienze di conferitori diversi.
05 Marzo 2020 ore 10:05
di Massimiliano Pettino
ACQUI TERME - In questi giorni gli acquesi sono stati raggiunti dalle invise cartelle verdi relative all’ultima rata/saldo della Tassa sui rifiuti. All’apertura delle buste la sorpresa di un aumento inaspettato (rectius temuto). La lamentela dei cittadini, esplosa sui social network, ha condiviso esperienze di conferitori diversi. «Abbiamo adattato i cestini degli uffici differenziando i tre materiali – ha raccontato un professionista – Nel 2018 abbiamo effettuato 4/5 svuotamenti con bidoni da 120 litri al mese. Nel 2019 uno a settimana per plastica e carta (non si paga a svuotamento), 11 in tutto l’anno per indifferenziato. Non si può impazzire dietro la corretta differenziata e poi pagare il 40% in più». Eppure all’origine dell’avventura ‘porta a porta’ era stata lumeggiata, a scopo incentivante, una maggiore equità tariffaria: ‘si pagherà proporzionalmente a quanto realmente conferito’ dicevano. Oggi vox populi lamenta l’ingiustizia di dover sostenere i costi dell’acquisto di bidoni e mezzi nuovi di Econet e una domanda è divenuta ragionevole: «Cosa ci fa il Comune con carta, plastica e vetro differenziati correttamente? Li vende? Li regala?».
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