Terme
"Entrata della Regione nel capitale? Sarebbe un bel paracadute..."
09 Aprile 2022 ore 10:30
di Alessandro Francini
ACQUI TERME - Dopo l'incontro di ieri, venerdì 8, a Palazzo Robellini i sindacati di categoria si dimostrano moderatamente soddisfatti, e a ogni modo per nulla intenzionati ad abbassare la guardia. Giovedì 14 potrebbe essere la giornata decisiva, almeno per quanto riguarda il confronto tra i rappresentanti dei lavoratori e la proprietà di Terme di Acqui spa. In Confindustria, infatti, i segretari provinciali di FilCams, Fisascat e UilTucs proporranno ad Alessandro Pater una controproposta, alternativa ai licenziamenti e, secondo i segretari, in grado di garantire l'apertura degli stabilimenti per tutto il 2022.
Cirio su Terme: "Regione disponibile a entrare nel capitale aziendale"
"Uno strumento innovativo per le realtà in crisi", ma serve il benestare della proprietà
«Per ora siamo soddisfatti - dichiara Maura Settimo, segretaria provinciale UilTucs - sentiamo comunque il peso della responsabilità, un po' del “tutto sulle nostre spalle”. Siamo sicuri della nostra proposta, difficilmente Pater potrà rifiutarla. Ovvio, sempre che da parte sua ci sia veramente c'è la volontà di rimanere sul territorio. In questi giorni stiamo lavorando a fianco della dottoressa Chiorino (assessora regionale al Lavoro, ndr). Il 14 sarà una giornata determinante. L'entrata della Regione nel capitale azionario dell'azienda può essere senza dubbio un buon paracadute. Ci preoccupano i tempi, perché noi dobbiamo trovare una soluzione entro fine maggio. Quantomeno, però, sappiamo che se dovesse andare male questa prima fase le trattative in Regione saranno seguite dal presidente Cirio o comunque dal suo staff».
«L'unica strada - aggiunge Stefano Isgrò, segretario provinciale di FilCams Cgil - è il ritiro della procedura e la riapertura delle Terme, questa è l'unica strada che interessa a tutti. Dopodiché avremo il tempo di valutare tutte le alternative percorribile. Noi chiediamo e chiederemo di essere coinvolti nel merito delle trattative e delle soluzioni che devono essere messe in campo per traghettare questo periodo. Questo indubbiamente è il momento più difficile, sappiamo benissimo che qualunque scelta oggi è dettata dalle circostanze, ma noi dobbiamo pensare anche a lungo termine. Il 2022-2023 deve essere un periodo di accompagnamento, ma con una visione a medio-lungo termine».
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