La festa medioevale nell’almanacco nazionale, ma è ferma da due anni
La rievocazione storica di Cassine nel catalogo degli eventi nazionali. L’ultima edizione nel 2023. L’associazione organizzatrice è in cerca di fondi
CASSINE – C’è anche Cassine nel nuovo Almanacco delle rievocazioni storiche, la guida inedita – quasi 300 pagine al costo di 19 euro – per gli appassionati del genere che cataloga ben 160 rievocazioni in costume di tutta Italia, con tanto di schede informative, albi d’oro e curiosità.
Come non avrebbe potuto essere menzionata, d’altronde, una delle manifestazioni più celebri in Piemonte e (almeno fino a qualche anno fa) anche qualcosa di più?
Anche Umberto Eco
La festa medioevale di Cassine è stata organizzata per la prima volta nel 1991 dall’associazione Arca Grup, oggi presieduta da Mauro Conte e che ha tra i suoi soci fondatori l’ex sindaco di Alessandria (ma cassinese “doc” per origini) Gianfranco Cuttica di Revigliasco.
Per anni, perlomeno fino al primo decennio del nuovo millennio, l’evento ha vissuto momenti di splendore che oggi sembrano solo lontani ricordi. Per molte edizioni nei due giorni le vie e i viottoli di Cassine sono stati invasi da decine di migliaia di persone. Alla festa del borgo superiore hanno presenziato ospiti del mondo dell’arte e della cultura di assoluto livello. Primo fra tutti Umberto Eco, che in un’occasione fu relatore di un convegno sulla letteratura medioevale. Nel comune dell’Acquese, però, hanno fatto tappa anche Vittorio Sgarbi, lo storico e medievalista Franco Cardini, il professor Geo Pistarino e altri importanti autori ed esponenti della cultura italiana.
“Nel 2021 più di 8 mila presenze”
L’ultima edizione della festa medioevale è andata in scena in una sola giornata a ottobre del 2023. «Purtroppo – racconta Mauro Conte, presidente di Arca Grup – negli ultimi due anni non siamo riusciti ad avere accesso ai fondi messi a disposizione dai bandi per questo genere di iniziative. È davvero un peccato, perché anche nell’ultima edizione abbiamo avuto un riscontro di pubblico importante. Basti pensare che la 28ª edizione del 2021, organizzata in periodo pandemico e quindi con tutte le restrizioni e misure di cautela del caso, aveva comunque fatto registrare circa otto mila presenze».
Per un evento che, oltre a tanto volontariato, richiede la partecipazione di associazioni, ospiti d’eccezione, figuranti, artisti di strada e commercianti ambulanti avere accesso ai fondi pubblici è la sola via per garantire una manifestazione di buon livello. «Per mettere in calendario i due giorni della festa medioevale – osserva Mauro Conte – occorrono dai 40 mila euro in su. L’intenzione di riproporre l’evento rimane nonostante le difficoltà, ma senza i fondi dei bandi non si può fare nulla».