Acqui, in città prove di co-housing contro l’emergenza abitativa
Il convegno all'ex Kaimano organizzato da Fondazione Aurora
Società
Alessandro Francini  
21 Novembre 2025
ore
11:03 Logo Newsguard
Acqui Terme

Acqui, in città prove di co-housing contro l’emergenza abitativa

Dai dati diffusi da Fondazione Aurora e da Asca emerge una realtà dove aumentano le povertà e l'età media è sempre più alta

ACQUI TERME – Il co-housing come possibile risposta all’emergenza socio-abitativa e alle morosità tra gli inquilini degli alloggi di edilizia popolare? In tal senso ad Acqui Terme sono in fase di studio due nuove progettualità.

Il Comune, infatti, sta pensando a un nuovo servizio di housing temporaneo per mamme con bimbi e anziani autosufficienti, «che potrebbero condividere l’alloggio per sostenere le spese di affitto e aiutarsi reciprocamente. In sinergia con Act stiamo cercando di capire se possono esserci i termini contrattuali necessari per dare il via a questa sorta di progetto sperimentale», spiega l’assessore alle Politiche abitative, Rossana Benazzo.

Anche Fondazione Aurora sta lavorando a un progetto di co-housing: «In un alloggio che ci è stato donato di recente – spiega Pinuccio Giachero, portavoce di Fondazione Aurora – vorremmo inserire due persone anziane con pensione minima, possibilmente donne, per dividere le spese di un affitto calmierato. L’obiettivo è anche quello di mantenere attive le ospiti dell’alloggio coinvolgendole in attività di comunità».

Reddito medio più basso

Due strade alternative emerse nel corso del convegno “Futuri in comune”, organizzato venerdì 14 all’ex Kaimano da Fondazione Aurora per la comunità acquese Ets con il patrocinio del Comune e il sostegno dei Lions Club Acqui Host, Acqui e Colline Acquesi, Nizza-Canelli e Cortemilia e Valli.

Acqui Terme è sempre più povera e anziana. I dati, d’altronde parlano chiaro: su una popolazione complessiva di circa 18.900 abitanti meno del 10% sono i giovani fino ai 14 anni, mentre gli over 65 rappresentano oltre il 31%, con una percentuale significativamente superiore alla media regionale. Numeri che si accompagnano a un progressivo impoverimento: quello della città termale, infatti, è il centro zona con il più basso reddito medio pro-capite dichiarato nella Provincia di Alessandria (23.226 euro).

L’allarme di Asca

Fondazione Aurora opera a stretto contatto con Asca, l’Associazione Socio Assistenziale dei Comune dell’Acquese, che comprende 29 comuni. «Negli ultimi anni – sottolineano da Asca – abbiamo registrato una crescita significativa delle persone che si rivolgono ai nostri servizi. Su una popolazione totale di 39.352 abitanti sono 2.816 le persone prese in carico da Asca, di cui quasi il 40% anziane. Le problematiche riguardano soprattutto l’emergenza abitativa (una settantina i nuclei familiari in condizioni di precarietà), ma anche l’ambito lavorativo ed economico.

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