De Lorenzi (Pd): “Per Cascina Scarsi si poteva valutare altro”
Il consigliere di opposizione solleva dubbi sulle tempistiche procedurali "e sul fatto che non sia stato richiesto alcun project financing"
ACQUI TERME – «Vorrei chiedere al Comune che senso abbia affittare venti ettari di terreno tenendosi però l’immobile di Cascina Scarsi, che a quanto mi è stato assicurato, non è oggetto di affitto».
È l’interrogativo che il consigliere comunale di opposizione Carlo De Lorenzi rivolge alla giunta Rapetti in merito al nuovo centro ippico che dovrebbe aprire i battenti nell’area di Cascina Scarsi, dove fino al 2023 aveva sede la comunità di recupero di San Benedetto al Porto (ex Cascina Mandela).
De Lorenzi pone l’accento critico anche sulle tempistiche procedurali: «Dopo la manifestazione di interesse presentata dall’Asd Circolo Ippico Acquese, la gara per l’assegnazione dell’area avviene il 9 settembre 2024. L’approvazione di questo verbale, però, avviene un anno dopo, ossia poche settimane fa. Chissà perché…».
Il progetto prevede un investimento complessivo da parte dell’Asd di quasi cinque milioni, «spalmabili in cinque anni, tutte spese la cui congruità non viene attestata da nessun ente terzo e nemmeno accompagnata da un computo metrico, sebbene portino la firma di un architetto. Come mai, poi, non è stato richiesto alcun project financing, come fatto in altri casi?», osserva De Lorenzi.
«Mi domando – aggiunge il consigliere del Pd a Palazzo Levi – come sia possibile che una città come la nostra non abbia proposte o progetti alternativi per un’area di venti ettari destinata al sociale. Non si poteva pensare a una sorte diversa per almeno alcuni di questi tanti ettari? Ad esempio un campo da rugby, campi di calcio, etc. Se l’affittuario può investire quasi cinque milioni per l’equitazione forse potrebbe realizzare qualcosa anche per altre attività».