Festa dello Sport: sei allori olimpici sul palco dell’Ariston
Sport
Alessandro Francini  
18 Settembre 2025
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11:10 Logo Newsguard
Acqui Terme

Festa dello Sport: sei allori olimpici sul palco dell’Ariston

Al Teatro Ariston l'evento conclusivo della festa dedicata allo sport e alle vittorie di alcuni dei più grandi azzurri delle Olimpiadi invernali. Aspettando Milano-Cortina 2026...

ACQUI TERME – È andato in scena nella serata di ieri al Teatro Ariston di Acqui Terme l’evento di gala a chiusura della Festa dello Sport, organizzata dal Comune di Acqui Terme a pochi mesi dalle attesissime (ma anche discusse) Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Ospiti d’eccezione sei atleti entrati nel gotha degli sport invernali italiani, protagonisti di imprese indimenticabili con le quali sono saliti sul podio delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi. A condurre la serata i giornalisti sportivi Mimma Caligaris e Filippo Grassia, coadiuvati dall’inconfondibile voce dello sci e di RaiSport, Paolo De Chiesa.

Stefania Belmondo, Mario Armano, Marco Albarello, Francesca Porcellato, Gianmaria Dal Maistro e Tommaso Balasso hanno raccontato al numeroso pubblico presente il sala cosa significa vincere una medaglia ai Giochi olimpici e paralimpici, rivolgendosi in particolare ai tanti giovani delle varie società sportive acquesi che nel corso dell’ultima stagione si sono messi in luce con risultati di rilievo nelle rispettive competizioni. Tra gli ospiti anche due giovani promesse del kart e degli scacchi italiani: Lorenzo Sammartano ed Erik Piccinini.

Artistica 2000, Asd In Punta di Piedi, Spazio Danza Acqui, Studio Danza My Balance, Acqui Runners, Budokai Dojo, Dolphin Club, Acqui Calcio Juniores, Pallavolo La Bollente (U 19, U 17, U 15, U 13, Serie C, U 20), Rari Nantes Cairo-Acqui sono le società sportive locali premiate a vario titolo dai sei atleti sul palco dell’Ariston.

Le testimonianze

Mario Armano, alessandrino d0c classe ’46, oro olimpico a Grenoble ’68 nel Bob a 4, coltiva speranze per il futuro del bob azzurro e parla della nuova pista di Cortina. «È una bella pista, che ricalca un po’ quella del passato. Ha caratteristiche tecniche notevoli. La chiusura della pista di Cesana per il  nostro movimento è stata un grave danno, ma ora con il nuovo impianto di Cortina il bob italiano può tornare quello di un tempo».

Marco Albarello, gigante dello sci di fondo, oro a Lillehammer ’94 nella staffetta con Maurilio De Zolt, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner, ha raccontato delle emozioni vissute alle olimpiadi norvegesi di 31 anni fa. «forse tra le più belle di sempre. Quella di Lillehammer è stata una bellissima pagina dello sport italiano, forse tra le dieci più importanti. Lasciammo i norvegesi ammutoliti. Per noi fu una gioia pazzesca perché riuscimmo a dimostrare che anche noi latini potevamo dargli filo da torcere. Milano-Cortina? Abbiamo grandi sogni, sarebbe bello ripetere quanto fatto a Torino 2006».

Stefania Belmondo è stata senza dubbio una delle vere star in Italia tra gli sport invernali degli anni ’90 e primi 2000. La sola a vincere due ori olimpici a distanza di dieci anni (l’ultimo a Salt Lake City 2002). «Lo sci di fondo è cambiato tanto rispetto a venti o trenta anni fa, ma sono molto fiduciosa per il movimento azzurro. Oggi tra i ragazzi abbiamo atleti molto forti, ma anche tra le ragazze stiamo crescendo». Inevitabile una domanda sulla celeberrima rivalità con Manuela Di Centa: «Nello sport ci sono rivalità anche un po’ costruite, e su quella tra me e Manuela si spinse parecchio. Ora dico che quella rivalità è stata un bene, ma ammetto che allora non l’ho vissuta benissimo». Da sempre la Belmondo è paladina della lotta al doping: «Io sono per la squalifica a vita, perché credo non sia giusto tornare a indossare un pettorale dopo una cosa così grave».

Come di consueto, alle Olimpiadi faranno seguito le Paralimpiadi. Tra gli atleti che hanno dato lustro alle discipline invernali azzurre spiccano senza dubbio i nomi di Gianmaria Dal Maistro e Tommaso Balasso e tra le donne quello di Francesca Porcellato. 

“Sport paralimpici? Stiamo andando nella giusta direzione”

«Siamo sempre stati una squadra, anche se si tratta di uno sport individuale», hanno spiegato Gianmaria Dal Maistro e Tommaso Balasso, oro nel supergigante a Torino 2006. «Il ruolo della guida – ha sottolineato Balasso – richiede una grande responsabilità. Bisogna essere concentrati, per ripetere a occhi chiusi la manche». «L’attenzione verso le Paralimpiadi? È cresciuta dopo Torino – ha detto Dal Maistro – e ora stiamo andando nella giusta direzione».

A chiudere la carrellata di ospiti la “rossa volante”, Francesca Porcellato, oro nello sci di fondo a Vancouver 2010. «Io amo lo sport, e in particolare le tre discipline in cui mi sono cimentata e che sto praticando tutt’ora: l’atletica leggera, lo sci di fondo e l’handbike. Ognuno di questi sport mi ha dato qualcosa di grande. A chi guarda gli atleti paralimpici voglio dire di non soffermarsi al mezzo o alla disabilità, ma di concentrarsi e imparare ad apprezzare lo sforzo fisico». Francesca Porcellato è autrice del libro “La rossa volante”, in cui racconta le imprese della sua vita, non solo sportiva.

I premi del Comune

A ognuno dei sei atleti, a Lorenzo Sammartano ed Erik Piccinini il Comune di Acqui, per mano del sindaco Danilo Rapetti e dell’assessore allo Sport Rossana Benazzo, ha consegnato un premio simbolico. Un doveroso e particolare omaggio anche a Franco Musso, medaglia d’oro nella Boxe pesi piuma a Roma 1960.

 

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