Cavatore: un progetto da tre milioni per ridare vita al paese
Il piano pensato dal Comune per la riqualificazione del centro storico. «Un albergo diffuso e il giardino delle rose. Per ora è un bel sogno...»
CAVATORE – Un piano da 3 milioni e 200mila euro per riqualificare una decina di edifici di proprietà comunale da trasformare in strutture ricettive, «ma anche per creare “il giardino delle rose”. Un progetto che ho in mente da parecchio tempo», svela Carlo Alberto Masoero, primo cittadino di Cavatore.
«Serve la fibra ottica»
Con questo corposo piano progettuale0 l’amministrazione comunale la scorsa primavera ha partecipato al bando pubblico della Presidenza del Consiglio “per la selezione di Piani di Sviluppo in aree dismesse o in disuso”.
«Ottenere questi fondi per noi sarebbe un po’ come ridare speranza a un moribondo», commenta Masoero, servendosi di una metafora che, se pur inclemente, rende bene l’idea. «Con il finanziamento vorremmo creare una sorta di albergo diffuso digitalizzato e connesso, per il quale ovviamente bisognerebbe poi individuare anche un soggetto interessato alla gestione. Se è vero che nelle nostre zone il cosiddetto turismo lento sta prendendo sempre più piede è pur vero che i turisti, in particolare gli stranieri, anche in villeggiatura possono aver bisogno della rete web per la propria attività professionale».
Per l’ambizioso progetto dell’amministrazione cavatorese, però, oltre finanziamento statale occorrerebbe dotare il paese di fibra ottica. E qualcosa si sta già muovendo. «I primi scavi – assicura il sindaco – dovrebbero iniziare veramente a breve».
«Laboratorio di essenze»
Come già accennato, nelle intenzioni del sindaco di Cavatore c’è anche la volontà di creare un ampio roseto da adibire ad area relax. «La nostra amministrazione di recente è entrata in possesso di due ettari di terreno che prima appartenevano a dei privati. In uno dei due lotti vorremmo realizzare “il giardino delle rose”, con tanto di viali e panchine. L’idea, inoltre, sarebbe quella di utilizzare il giardino anche nell’ambito di una sorta di laboratorio per la lavorazione delle essenze ».