Niente contributi per il palazzetto: ora che si fa con il volley?
Sport
Alessandro Francini  
28 Luglio 2025
ore
12:15 Logo Newsguard
Acqui Terme

Niente contributi per il palazzetto: ora che si fa con il volley?

Il Comune di Acqui non ha avuto accesso ai fondi per adeguare l’impianto ai parametri richiesti da Federvolley. Il ds Stefano Negrini: «Così la Serie A a rischio»

ACQUI TERME – Una vera doccia fredda per la giunta Rapetti. Acqui, infatti, è rimasta fuori dalla lista dei Comuni che hanno avuto accesso ai fondi del bando ’Sport e periferie’.

Gara alla quale la giunta si era candidata per ottenere un contributo di 1,5 milioni di euro da utilizzare per la ristrutturazione del palazzetto di Mombarone, con l’obiettivo di far rientrare l’impianto nei parametri previsti da Federvolley per le partite della Serie A di pallavolo.
A causa dell’altezza minima del tetto inferiore di 60 cm rispetto a quanto richiesto dalla massima serie, da ormai due stagioni la squadra maschile della Negrini La Bollente Cte è costretta a disputare i match casalinghi al palasport di Valenza.

E il Centro Congressi?

«Dei 58 progetti finanziati dal bando ’Sport e periferie’ – commenta Mario Pasqualino, assessore comunale al Bilancio – solo tre sono nel nord d’Italia. Sapevamo di partire svantaggiati, ma per far aumentare il nostro punteggio eravamo disposti a garantire il cofinanziamento massimo, investendo 600mila euro che avremmo ottenuto dal Credito Sportivo. Purtroppo non è bastato».

Lo scorso inverno si era fatta largo l’ipotesi di un investimento sul Centro Congressi per adibirlo a nuovo campo da gioco della prima squadra, con tribune mobili, spogliatoi e servizi igienici. Ipotesi, però, che oggi a Palazzo considerano difficilmente realizzabile. «Servirebbe una somma di poco inferiore ai 400mila euro – spiega Pasqualino – importo di fronte al quale occorrono delle riflessioni. La stessa Federazione, tra l’altro, ha ribadito che quella del PalaCongressi rimarrebbe in ogni caso una soluzione temporanea. Inoltre faremmo un investimento a casa di un privato, perché l’area attorno alla struttura è del proprietario delle Terme».

La stato economico del Comune, tra l’altro, non permette di aprire un mutuo per intervenire sul palazzetto: «Il tasso di indebitamento è già vicino alla soglia massima – commenta Mario Pasqualino – e il nostro bilancio non ci permette di spendere 2,5 milioni da risorse proprie con la spesa corrente».

«Siamo preoccupati»

Stefano Negrini, direttore sportivo della squadra maschile di pallavolo, si dice «dispiaciuto e molto preoccupato. Mi pare chiaro – osserva – che non poter giocare ad Acqui porterebbe a rivalutare in negativo le considerazioni fatte sul futuro della squadra in Serie A». Per Negrini quella del Centro Congressi rimane l’unica via percorribile: «Dalla Federazione l’ok è già arrivato mesi fa, anche al netto delle necessarie modifiche strutturali. Dall’amministrazione comunale, però, attendiamo risposte, e possibilmente nel più breve tempo possibile».

L’assessore Pasqualino assicura che il Comune «è già in cerca di nuove risorse. La questione Mombarone rimane prioritaria. A ogni modo – aggiunge sono pronto a incontrare Stefano Negrini per capire se ci possa essere modo di portare la pallavolo al PalaCongressi a condizioni più vantaggiose».

«Serve un tavolo di confronto»

Sulla questione giunge anche il commento del consigliere di opposizione Carlo De Lorenzi. «Questa situazione non si può risolvere a colpi di fortuna. Bisogna riunire intorno a un tavolo tutti gli attori in gioco e definire, se possibile, una linea strategica valida per il breve, medio e lungo periodo. Solo dopo – dichiara il consigliere del Pd – si possono iniziare a esplorare le varie soluzioni. Servono impegno, fatica e pazienza. Noi ci siamo se il sindaco Rapetti condividerà un lavoro basato su questi elementi e non su promesse e slogan».

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione