Agrivoltaico, la consulta rilancia: “La Regione deve ascoltarci”
Società
Alessandro Francini  
26 Luglio 2025
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15:48 Logo Newsguard
Acqui Terme

Agrivoltaico, la consulta rilancia: “La Regione deve ascoltarci”

Per il progetto di regione Madonnalta, intanto, il Comune di Acqui ha chiesto alla Sovrintendenza di pronunciarsi sulla Legge 199 del 2021

ACQUI TERME – Martedì 22 a Palazzo Robellini la consulta “per il paesaggio, l’agricoltura e le energie rinnovabili sostenibili” ha presentato la relazione con cui chiede alla Regione di istituire un tavolo di lavoro «per discutere dei progetti in essere degli impianti foto e agrivoltaici in tutto l’Alessandrino».

“Aspettiamo da mesi”

Al fianco di Lorenzo Lucchini e Mario Scovazzi, membri del comitato acquese ‘Proteggiamo regione Madonnalta’ anche Giancarlo Rossi, presidente di ‘Salviamo le cascine’ di regione Fraschetta a Spinetta Marengo, e Barbara Bariggi, del neonato comitato ’Salviamo il paesaggio di Pecetto’. Con loro anche l’esperta di agricoltura biologica e tecnico libero professionista Maresa Novara di Incisa Scapaccino, comune in cui è già stata approvata la realizzazione di un campo Bess (acronimo di Battery Energy Storage System), dove dovrebbero essere installati sistemi di accumulo dell’energia da fonti rinnovabili con batterie al litio.

«La corrente prodotta dagli impianti foto e agrivoltaici passerà attraverso dei tralicci dell’alta tensione che convoglieranno la corrente fino ai campi Bess. Si tratta di grossi container pieni di batterie, impianti pericolosi – ha spiegato Maresa Novara – perché il rischio di incendio è molto elevato». Incisa, come tanti altri comuni del territorio, è compresa nella buffer zone Unesco. Se tutti i progetti in programma tra le province di Alessandria e Asti verranno realizzati serviranno altri campi Bess oltre a quello di Incisa, «con danni incalcolabili per l’enoturismo di tutto il Monferrato, buttando alle ortiche quello che è il nostro reddito principale».

«Il nostro scopo – dice Lorenzo Lucchini, ex sindaco di Acqui nonché presidente del comitato della Madonnalta – è anche quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni. Occorre porre un freno al proliferare dei pannelli solari a terra installati senza nessun tipo di partecipazione pubblica e facendo profitto senza alcun vantaggio economico per il territorio. Da più di due mesi chiediamo alla Regione di istituire un tavolo congiunto con la Provincia per ascoltare le istanze dei cittadini».

«La nostra provincia – sottolinea Giancarlo Rossi – al momento è sotto scacco delle multinazionali delle fonti rinnovabili. In caso di controversie le ditte presentano ricorsi che quasi sempre si concludono a loro favore. Il 14 luglio il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che annulla la delibera con cui la Regione Piemonte aveva stabilito la possibilità per gli enti locali di negare l’installazione degli impianti con pannelli a terra».

Madonnalta in stand by

Per il progetto di regione Madonnalta, intanto, il Comune di Acqui ha chiesto alla Sovrintendenza di pronunciarsi sulla Legge 199 del 2021, «secondo cui ogni santuario, se riconosciuto come tale, gode di una fascia di rispetto di 500 metri. Il che – svela Mario Pasqualino, assessore all’Ambiente vorrebbe dire che l’impianto in quell’area non si può fare. In più abbiamo chiesto di valutare il possibile ritrovamento di una strada secondaria della via Aemilia Scauri, Siamo in attesa di risposta».

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