De Angelis in Provincia: “Nuova legge sui tartufi: gravi ricadute”
Il consigliere provinciale acquese ha presentato un’interrogazione sulla proposta di legge nazionale: "Si rischia di compromettere l'attività di ricerca tradizionale"
ALESSANDRIA – Il consigliere provinciale Nicola De Angelis ha presentato un’interrogazione al presidente della Provincia, Luigi Benzi, e al consigliere delegato alla materia, Stefano Zoccola, in merito alla proposta di legge nazionale di modifica alla normativa sulla raccolta del tartufo.
Il consigliere De Angelis esprime «forti preoccupazioni per le possibili ricadute negative sul tessuto economico, culturale e ambientale del territorio alessandrino, derivanti da alcune disposizioni contenute nella proposta legislativa a prima firma del senatore Giorgio Bergesio».
«Si penalizza la pratica»
I timori di cui Nicola De Angelis – anche consigliere comunale di maggioranza ad Acqui Terme – si fa portavoce riguardano due articoli in particolare della proposta di legge. «L’articolo 2 – dichiara De Angelis – potrebbe limitare l’attività dei “liberi cercatori” ai soli terreni coltivati o abbandonati da almeno dieci anni, escludendo di fatto la maggior parte delle tartufaie naturali, che sono peraltro in preoccupante diminuzione. L’articolo 12, inoltre, introduce una classificazione dei cercatori in tre categorie, secondo criteri ancora non definiti, con il rischio di penalizzare chi pratica la raccolta in modo tradizionale e non professionale».
Due provvedimenti che potrebbero compromettere l’attività di ricerca e raccolta dei tartufi, «che rappresenta un patrimonio di conoscenze, identità ed economia per vaste aree della provincia. Al tempo stesso – continua De Angelis servono regole chiare, percorsi di formazione e strumenti di prevenzione per evitare danni alle tartufaie e per garantire una gestione sostenibile della risorsa».