Una petizione per chiedere l’esproprio della piscina dei Bagni
L’iniziativa parte dalla sezione locale del PSI: «È una situazione che non può più andare oltre». Dall’azienda: «A breve cominceranno i trattamenti»
ACQUI TERME – Una raccolta firme per chiedere al sindaco Danilo Rapetti, alla giunta e a tutti i consiglieri comunali di farsi promotori di un atto di esproprio per pubblica utilità nei confronti di Alessandro Pater.
È la proposta con la quale la sezione locale del Partito Socialista intende mobilitare non solo i cittadini di Acqui ma di tutta la provincia per far sì che la piscina monumentale del quartiere Bagni – che rientra nel pacchetto di stabilimenti e impianti termali dal 2016 proprietà di Finsystems Srl, società guidata della famiglia Pater – riapra al pubblico dopo cinque anni di inattività.
«Insetti ed erbacce»
La piscina delle Antiche Terme, inaugurata nel 1932 e per anni meta estiva di personaggi illustri della “dolce vita” nazionale, è stata a lungo l’impianto più grande d’Europa e fino al 2019 il motore trainante dell’economia acquese nel periodo estivo. «Dal 2020, però, la struttura è ridotta a un acquitrino dove albergano rane, girini e zanzare. Una situazione – sottolineano dal Psi acquese – che non può più andare oltre, la città deve reagire. A tutto ciò si aggiunge anche la vergognosa situazione del Kursaal e del Clipper, i due storici locali limitrofi alla piscina che stanno andando in rovina solo per volontà di un impresario che, di proposito, non vuole fare impresa. È nostra intenzione mobilitarci coinvolgendo i cittadini non solo di Acqui ma di tutta la provincia di Alessandria».
«A breve i trattamenti»
In questi giorni, come ormai ogni anno dal 2020, tra i residenti del quartiere Bagni sta nuovamente montando la polemica per le condizioni di degrado della piscina e per i cattivi odori provenienti dalle vasche. Il sindaco Rapetti ha intenzione di inviare una lettera alla proprietà per chiedere «il controllo della qualità delle acque e l’avvio dei trattamenti anti zanzare ». Dall’azienda, intanto, fanno sapere che «i trattamenti saranno certamente effettuati entro la fine di maggio».
Raccogliere almeno 30mila adesioni è l’obiettivo prefissato dal Partito Socialista termale. «È giunto il momento di ribellarsi usando tutti gli strumenti legali che abbiamo a disposizione, fino a quando questa città non si approprierà di nuovo delle sue Terme, dei suoi alberghi e della sua storia». La petizione prenderà il via ad Acqui Terme nei prossimi giorni. «Saremo presenti in diversi punti della città – spiegano i socialisti termali – per raccogliere le firme, ma porteremo i moduli anche nei negozi che vorranno contribuire alla nostra battaglia».
La prima scadenza
Per quanto riguarda il termalismo, intanto, a fine maggio scadrà la prima delle tre concessioni per l’utilizzo delle fonti e in Regione sta per essere presentato un emendamento per delegare al Comune di Acqui la gestione dei diritti di sfruttamento delle acque. «Sicuramente una bella notizia – commentano dal Psi – ma ci chiediamo quanti imprenditori vorranno costruire nuovi alberghi e quanto tempo ci vorrà per attivare il volano turistico di cui le terme sono il principale fattore di sviluppo economico e occupazionale? Su che posizioni sarà Alessandro Pater? Continuerà a rimanere inerte oppure si renderà operativo a partecipare al bando per le concessioni?».