Restyling palazzetto, i fondi dal bando “Sport e periferie”?
Il Comune si candida per attingere ai contributi del Ministero: 1,5 milioni per adeguare l’impianto ai parametri previsti per la Serie A di pallavolo
ACQUI TERME – Nei mesi scorsi a Palazzo Levi si è fatta largo l’ipotesi di un adeguamento strutturale del Centro Congressi per adibirlo a nuovo campo da gioco della prima squadra di pallavolo maschile di Acqui Terme, con tanto di tribune mobili, spogliatoi e servizi igienici.
Idea che il Comune, almeno per il momento, non intende abbandonare, anche se si sta facendo sempre più concreta un’alternativa che incontrerebbe i favori non solo della Negrini La Bollente Cte – da due stagioni costretta a giocare i match casalinghi al palasport di Valenza per la mancanza dei requisiti minimi richiesti da Federvolley per i campionati di Serie A – ma anche delle altre realtà sportive cittadine.
L’amministrazione termale, infatti, sta per presentare domanda d’ammissione al bando “Sport e periferie 2025” con l’idea di reperire i fondi necessari alla ristrutturazione del palazzetto di Mombarone.
Cofinanziamento del 15%
«Il palazzetto dello sport – commenta Mario Pasqualino, assessore comunale all’Economia – oggi presenta varie criticità strutturali. A prescindere dal discorso pallavolo, perciò, crediamo sia importante provare a sfruttare l’opportunità che si è presentata». Due le possibili linee di finanziamento: «Una per i comuni sopra i 5mila abitanti per la ristrutturazione di palazzetti sportivi fino a 1,5 milioni di importo lavori; l’altra, invece, per la costruzione di impianti “ex novo” con un contributo fino a 3 milioni. Noi ci candidiamo per la prima opzione, che prevede un cofinanziamento da parte del Comune del 15%».
Gli interventi riguarderebbero opere di efficientamento energetico, adeguamento antisismico, sistemazione della pavimentazione e delle tribune. «Per l’adeguamento antisismico – spiega Pasqualino – bisognerebbe demolire il tetto e realizzare un’intelaiatura di acciaio calata all’interno, consolidata ai plinti originari. Anche la nuova copertura sarebbe in acciaio, con l’aggiunta di un controsoffitto. In questo modo elimineremmo le criticità strutturali e allo stesso tempo risolveremmo il problema dell’altezza, che raggiungerebbe i 9 metri dal suolo, come richiesto dalle normative federali per il campionato di Serie A».
«Un vantaggio per tutti»
Il 18 giugno scadono i termini per la presentazione al Ministero della scheda di impegno da parte del Comune. Se si dovesse concretizzare tale prospettiva, la Negrini Cte dovrebbe rimanere in quel di Valenza per almeno un’altra stagione. Eventualità che la società sarebbe anche disposta ad accettare in cambio di una sede definitiva ad Acqui Terme.
«Da questo punto di vista – commentano il sindaco Danilo Rapetti e l’assessore allo Sport Rossana Benazzo – abbiamo la disponibilità della società, che ritiene importante poter disporre di un proprio stadio in quello che è il cuore sportivo della città. Al di là dei tanti lavori di riqualificazione già conclusi al centro di Mombarone, proseguire con la ristrutturazione del palazzetto porterebbe enormi vantaggi non solo alla pallavolo, ma anche alle tante società sportive che solitamente utilizzano l’impianto».