Il caso di Elio: “Rateizzazione contributi sospesa per un cavillo”
La storia è quella che vede coinvolto Elio, ristoratore acquese proprietario di una nota vineria nel centro di Visone. "Ho pagato entro la data di scadenza, eppure..."
VISONE – Una situazione che a definirla “kafkiana” non si farebbe pecca di eccessiva enfasi. La storia, anzi, la disavventura, è quella che vede coinvolto Elio, ristoratore acquese proprietario di una nota vineria nel centro di Visone.
Tutto ha inizio a fine marzo, più precisamente il 23, data di scadenza della prima rata del pagamento dilazionato che Elio ha concordato con l’Inps per poter estinguere i propri debiti contributivi. Caso vuole, però, che il 23 marzo cada proprio di domenica. «Ho fatto il versamento sabato 22 – racconta il ristoratore – ma il bonifico è stato accreditato il lunedì seguente, come era ovvio che fosse visto il giorno festivo di mezzo». Normale amministrazione, potrebbe pensare chiunque. Il versamento, d’altronde, è andato regolarmente a buon fine. «Alcuni giorni dopo, però, vengo a sapere che c’è qualcosa che non va. Dall’Inps mi viene comunicato che, avendo pagato dopo la data di scadenza, la rateizzazione è stata sospesa. Sono rimasto allibito».
“Non posso più accedere nemmeno al Durc”
Elio fa presente all’impiegata dall’altro capo del telefono che il bonifico bancario è stato fatto con un giorno di anticipo sulla data di scadenza, ma che l’accredito è stato registrato il 25 per via del giorno festivo. «Niente da fare, mi viene risposto che ormai la rateizzazione è sospesa. Mi viene anche detto che per rimettere tutto a posto devo rivolgermi all’Agenzia delle Entrate e pagare la seconda rata entro la data di scadenza, ovvero il 25 aprile». Nel frattempo il ristoratore scopre anche un’altra cosa: non gli è più possibile accedere al Durc, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, documento con il quale, in modalità telematica e in tempo reale, è possibile verificare la propria situazione contributiva.
Nella mattinata di mercoledì 23 aprile, quindi, Elio si è recato ad Alessandria nella sede dell’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la propria situazione. Un’ennesima (cattiva) sorpresa, però, lo attende dietro l’angolo. «Gli impiegati dell’Agenzia delle Entrate – spiega – mi hanno comunicato che al momento non è possibile fare alcunché, perché dagli uffici dell’Inps non hanno ancora ricevuto nessuna pratica a mio nome. Sono rimasto un’altra volta senza parole. Ma come è possibile? Sono loro che mi hanno indirizzato all’Agenzia delle Entrate, facendomi anche perdere ore di lavoro». Un inspiegabile imprevisto che ora complica ulteriormente la situazione. Nel frattempo, infatti, sono scaduti i termini per il pagamento della seconda rata.
«Sono veramente indignato. Non capisco come sia possibile che nel 2025 in Italia accadano ancora cose di questo genere. Noi piccoli commercianti – commenta Elio – veniamo messi sempre di più in difficoltà, trattati come impenitenti evasori. Poter lavorare in queste condizioni sta diventando sempre più difficile».