Tre lotti di interventi per il restyling dell’ex Palafeste
Un piano di sviluppo da oltre 10 milioni di euro con cui il Comune di Acqui partecipa al bando del Ministero per il recupero delle aree dismesse
ACQUI TERME – La scorsa settimana il Comune di Acqui ha approvato il piano di sviluppo per la riqualificazione dell’ex Palafeste di via Maggiorino Ferraris.
I capannoni che un tempo facevano parte dell’ex coltellificio Kaimano e che fino ad alcuni anni fa venivano utilizzati dal Comune come area espositiva per fiere agricole, enogastronomiche e per la mostra antologica sono oggi in uso all’Economato.
Una corposa proposta progettuale del valore di 10 milioni e 320 mila euro con cui Palazzo Levi partecipa al bando pubblico ministeriale “per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso”.
Un’area di sosta “green”
«Abbiamo diviso in tre parti gli interventi – commenta Alessandro Lelli, vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici – per rispondere a determinati criteri richiesti dal bando che possono garantire maggiori possibilità di avere accesso ai fondi. Si tratta, tuttavia, di un unico grande progetto di rilancio che interesserebbe l’intero complesso di stabilimenti».
Il piano di sviluppo elaborato dal Comune – al quale, in caso di accesso ai fondi, seguirà la stesura del progetto esecutivo definitivo – per le due porzioni di fabbrica note come ex Palafeste prevede la destinazione di area per l’allestimento di fiere e manifestazioni di vario genere per i locali compresi tra gli scavi archeologici di via Ferraris e il parcheggio interscambio dell’ex Kaimano e di area espositiva per l’attuale corpo di fabbrica adiacente alla Biblioteca Civica. Un terzo lotto riguarda proprio la parte esterna dell’ex stabilimento industriale. Un intervento, quest’ultimo, che prevede la realizzazione di un’ampia area per la sosta e il transito dei mezzi pubblici con quattro colonnine di ricarica per auto elettriche e otto colonnine per bici e monopattini. «Uno dei criteri richiesti dal bando, infatti, riguarda anche l’incentivazione della mobilità sostenibile nelle aree dismesse o in disuso», spiega il vice sindaco Lelli.
Entro l’1 gennaio 2026
Il finanziamento del Piano di Sviluppo che il Ministero verserebbe al Comune è di 9 milioni e 120 mila euro, a cui come quota di cofinanziamento andrebbero ad aggiungersi 1 milione di euro (contributo ottenuto dalla Regione) e 200 mila euro (da risorse comunali), pari al 11,63% del valore del Piano di Sviluppo, quindi superiore al 10% come richiesto dal bando. «Entro pochi mesi – commenta il vice sindaco – dovremmo sapere se il nostro progetto rientra tra quelli finanziati, anche perché ‘affidamento dei lavori per il primo lotto di interventi deve avvenire entro l’1 gennaio 2026».