Antonucci (Act Consumatori): “Incontri su sanità: noi ignorati”
"È un peccato che la politica locale abbia dimenticato chi, attraverso i media, ha puntato i fari sulle condizioni dell’ospedale 'Galliano'"
ACQUI TERME – «E’ davvero un peccato che la politica locale abbia dimenticato chi, attraverso i media, ha puntato i fari sulle condizioni dell’Ospedale “Galliano”».
Sono le parole di Massimo Antonucci, presidente di Act Consumatori, che non ha gradito il mancato invito da parte dell’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, e della dirigenza di Asl Al agli incontri dei giorni scorsi in cui si è discusso del futuro della sanità termale e in particolare dei servizi garantiti dal nosocomio acquese.
“Ci consola il fatto che se ne sia parlato pubblicamente”
«Ci dispiace molto che, nonostante la nostra indagine sulle attuali condizioni del nosocomio acquese, gli organizzatori e gli “ospiti” illustri dei due appuntamenti non abbiano sentito l’esigenza (rectius il piacere, rispondendo a una esplicita richiesta) di invitarci agli incontri e dare voce ai dubbi che tormentano pazienti e operatori sanitari rappresentati da Act Consumatori. Ci consola – dichiara il presidente Massimo Antonucci – che le questioni da noi sollevate siano comunque giunte alle aule pubbliche e/o alle stanze riservate della politica per bocca di chi idealmente ne condivide il contenuto anche se poi ha dimenticato di riconoscerne la paternità».
Le rassicurazioni giunte dall’assessore Federico Riboldi e dal direttore generale di Asl Al Francesco Marchitelli, tuttavia, lasciano insoddisfatto il presidente di Act. «Al di là delle rassicurazioni retoriche dei relatori sanitari – aggiunge Antonucci – denunciamo la perdurante diaspora dei reparti ospedalieri celata dietro fantomatiche razionalizzazioni d’efficienza. Addio al secondo box di Pronto Soccorso e nubi nere si stagliano all’orizzonte di Cardiologia, dove al posto dei professionisti pensionati o pensionandi non si sa chi sarà impiegato e per quante ore (12?)».
«C’è poi la distopica relazione per le urgenze con l’Ospedale di Casale Monferrato, questo sì potenziato (da dove viene l’Assessore Riboldi?) a differenza di quello acquese che si sta trasformando sempre più in una scatola vuota. Restano inaccettabili le liste di attesa infinite e i viaggi della speranza dei pazienti (anche centinaia di chilometri) per sostenere un esame diagnostico; perdurano le ingiustizie e le criticità legate all’impiego dei “gettonisti” risposta discutibile (e speculativa) alla carenza di personale».
Massimo Antonucci ribadisce la propria decisione nel proseguire la sua attività di controllo e denuncia, «per questa situazione incresciosa a tutti i livelli. L’assistenza sanitaria pubblica è un diritto dei cittadini, non una “moneta” per acquistare consensi elettorali».