No al deposito nucleare: entro fine aprile lo studio del Distav
Il Comune di Acqui ha assegnato ai ricercatori dell'Università di Genova l'indagine che servirà a ribadire l'inidoneità del sito Al 13 di Sezzadio-Castelnuovo Bormida
ACQUI TERME – È stata formalizzata con una determina approvata nei giorni scorsi dal Comune di Acqui Terme l’assegnazione al Distav dell’Università di Genova di uno studio scientifico per corroborare la non idoneità del sito Al-13 di Sezzadio-Castelnuovo Bormida come possibile insediamento del deposito nazionale di scorie nucleari.
L’ indagine dei ricercatori del Distav, coordinata dal professor Francesco Faccini, prenderà spunto dalle osservazioni tecniche già fornite dal geologo Marco Bosetti per conto dei comuni di Castelnuovo e Sezzadio. «Il Distav – spiega il consigliere di maggioranza Nicola De Angelis – fornirà un’accurata analisi idrogeologica del sito di Sezzadio-Castelnuovo, che siamo convinti andrà a rafforzare ulteriormente le tesi già espresse dal geologo Bosetti. Dire no al progetto non vuol dire essere contro a un sistema più organizzato e corretto per la conservazione dei rifiuti nucleari. La non idoneità del sito Al-13 deriva dal fatto che proprio al di sotto di quei terreni è presente una vasta falda acquifera che rifornisce decine di migliaia di utenze».
La relazione sarà consegnata entro fine aprile al Comune di Acqui Terme e poi sottoposta all’attenzione del Mise.