Il sito archeologico è del Comune, che ora punta al suo rilancio
Il Comune di Acqui si è aggiudicato all’asta il lotto di via Maggiorino Ferraris. Il sindaco Rapetti: «In quell’area vogliamo creare un polo museale»
ACQUI TERME – Con un’offerta di 48.151 euro il Comune di Acqui Terme si è aggiudicato all’asta il lotto di terreno di via Maggiorino Ferraris, dove nel 2007 a seguito degli scavi per la costruzione di una grande unità immobiliare venne portato alla luce un ampio sito di reperti archeologici risalenti all’antica Aquae Statiellae.
«Parliamo di uno dei siti archeologici più grandi d’Italia – commenta il sindaco Danilo Rapetti – e uno dei meglio conservati. Tornare a essere proprietari dell’area di via Ferraris è un passaggio importantissimo perché ci consentirà di avviare le fasi successive verso un completo rilancio del sito, che intendiamo trasformare in un polo museale di richiamo internazionale».
Ora l’amministrazione comunale deve mettersi alla ricerca di corposi finanziamenti per realizzare il progetto del polo museale annunciato nel 2023. Lo scorso lunedì la Giunta ha approvato la partecipazione a un bando della presidenza del Consiglio dei Ministri che offre la possibilità di attingere a un contributo massimo di 10 milioni di euro. L’obiettivo del Comune è il recupero dell’intera l’area compresa tra la Biblioteca Civica e lo stabilimento ex Kaimano, attuale sede dei magazzini dell’Economato, di fianco al sito archeologico.
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