Pd sul ‘Galliano’: “Riduzione servizi, dall’Asl solo giri di parole”
Il circolo acquese del Partito Democratico esprime preoccupazione per il futuro dell'ospedale: "Questo ciò che rimane dopo anni di amministrazione di centrodestra"
ACQUI TERME – «In sostanza Asl Al non smentisce quanto riportato dal comunicato, preciso e puntuale, diramato da Orgoglio Acquese in merito a una possibile riduzione della capacità di accoglienza del Pronto soccorso».
È quanto lamenta il Partito Democratico di Acqui Terme in merito alle recenti notizie sul possibile riassetto di alcuni servizi della Medicina d’Urgenza all’ospedale ‘Monsignor Galliano’ di Acqui Terme.
“Il servizio è destinato a essere ridotto”
In risposta alle dichiarazioni preoccupate del gruppo di maggioranza Orgoglio Acquese, del sindaco Danilo Ravetti e del consigliere regionale Domenica Ravetti, arriva poi il comunicato della dirigenza di Asl Al. «La Direzione – dichiarano dal circolo del Pd – emette anch’essa un comunicato, con linguaggio barocco, con il quale non smentisce e non precisa nulla, se non generiche garanzie sul fatto che non vi sarà “soppressione“ dei servizi, ma che gli stessi verranno rimodulati valorizzando professionalità interne. Definisce la attività che andrà a svolgere come “manutenzione evolutiva” e specificando, però, che ci cercherà progressivamente di sostituire i gettonisti con altre tipologie di professionisti. Quindi è vero che un progetto c’è ed è nei termini dell’informatissimo comunicato di “Orgoglio Acquese”, non smentito dall’Asl. Ma lo posiamo dedurre anche dalla semplice analisi della situazione. Sappiamo che la Regione deve tagliare i costi della sanità. Uno dei punti dove tagliare è il sistema gettonisti che vede la Provincia di Alessandria e il Piemonte in cima ad ogni classifica di utilizzo. Quindi tagliano i gettonisti».
Il Pronto Soccorso di Acqui, però, al momento è gestito proprio dai cosiddetti “gettonisti”, ovvero il personale medico della cooperativa Karios. «Le conclusioni – continuano i “dem” termali – possiamo trarle insieme: la “manutenzione evolutiva” evocata dalla Dirigenza Asl, non può che tradursi, nell’immediato, che nella riduzione del servizio, così come anticipata. Questo è quello che rimane dopo sei anni di amministrazione di centrodestra, che ha fatto barricate contro le prime riforme del centrosinistra, peraltro per chiudere un piano di rientro avviato dalla Giunta di centrodestra per eccessivo deficit, quando era alla opposizione. Quando, però, ha poi dovuto gestire lei la sanità, non solo non ha mantenuto le populistiche promesse (“riapriremo tutti gli ospedali …”), ma ha ulteriormente ridoto e tagliato».