Centro Congressi nuovo stadio della pallavolo? Il Comune dice sì
Al momento c'è il parere favorevole della Fipav. Rapetti: "La sua vocazione fieristica, concertistica o come sede di altri eventi non andrebbe perduta"
ACQUI TERME – Stefano Negrini, direttore sportivo e proprietario della squadra maschile di volley di Acqui Terme che milita nel campionato di A3, dalla scorsa stagione costretta a disputare i match interni al palazzetto di Valenza, lo ha fatto capire a chiare lettere: poter contare su un impianto cittadino darebbe ossigeno prezioso per la sostenibilità economica della società.
Dopo un primo esito negativo di un sopralluogo della Fipav nella primavera del 2023 a causa dell’altezza del soffitto inferiore di 45cm rispetto ai parametri previsti, a seguito di una seconda ricognizione avvenuta nelle scorse settimane ora pare che la Federazione Italiana Pallavolo sia propensa alla concessione di una deroga. Perché tutto sia in regola, però, servono gli spogliatoi e una tribuna mobile da almeno 400 posti. Gli spazi per gli spogliatoi verrebbero ricavati in un’ala del Centro Congressi. Gli interventi dovrebbero essere ultimati entro settembre, ovvero prima dell’avvio del prossimo campionato di pallavolo.
Impianto polifunzionale
«Ritengo che il Centro Congressi – dichiara il sindaco Danilo Rapetti – debba avere una valenza polifunzionale. La sua attuale vocazione fieristica, concertistica o come sede di spettacoli di danza o teatrali non andrebbe comunque perduta, ma verrebbe arricchita dal valore aggiunto dell’ambito sportivo».
Il Comune ha già elaborato una bozza di progetto per stabilire la tipologia di interventi necessari e i relativi costi, che dovrebbero aggirarsi intorno ai 200mila euro. «Prima di tutto – aggiunge Danilo Rapetti – dovrà arrivare il nulla osta della federazione per l’utilizzo dell’impianto. Se sarà così punteremmo a finire i lavori entro settembre, o al più tardi entro fine anno. Per quanto riguarda le spese, invece, si potrebbe pensare a una gestione condivisa dell’impianto, magari di intesa con le società sportive, così che alcune delle spese più importanti, come quelle delle utenze, possano essere suddivise».