Concessioni termali: dalla Regione un assist al Comune di Acqui
Presto verrà presentato un emendamento per delegare al Comune la gestione delle concessioni. Protopapa: "Parlerò con Riboldi del progetto sulle cure riabilitative"
ACQUI TERME – «Una soluzione a cui abbiamo pensato insieme al sindaco Danilo Rapetti. A breve con il decreto Mille Proroghe avremo la possibilità di modificare la legge regionale per dare modo alla Provincia di delegare le proprie funzioni di controllo delle concessioni termali direttamente al Comune».
È l’annuncio di Matteo Marnati, assessore regionale all’Ambiente, nel corso dell’incontro sul futuro del termalismo acquese organizzato lunedì 24 nella sala conferenze dell’Hotel La Meridiana dalla sezione acquese della Lega. Alla serata hanno partecipato anche l’onorevole Riccardo Molinari, l’assessore regionale all’Autonomia Enrico Bussalino e il consigliere regionale Marco Protopapa.
Le diverse opzioni in ballo
Un emendamento “ad hoc”, quindi, per dare al Comune di Acqui la possibilità di gestire l’affidamento delle concessioni termali. Nelle scorse settimane si era fatta largo l’ipotesi della costituzione di una Newco tra Regione Piemonte e Comune per la gestione delle concessioni “Vascone” e “Bollente”, che andranno a scadenza il 26 aprile 2026 (la concessione “Città di Acqui”, in scadenza a maggio 2025, verrà lasciata decadere).
Con l’approvazione della modifica alla normativa che regola i diritti di gestione sulle concessioni termali, tuttavia, per l’amministrazione acquese si farebbero largo ulteriori scenari: la costituzione di una società al 100% comunale a cui affidare la gestione delle risorse termali, oppure, tramite la propria Cuc, la pubblicazione di bandi di gara per l’utilizzo delle acque termali richieste dalle imprese che vorranno investire in città.
Le cure riabilitative
Lo sblocco della questione termale, però, è legata a doppio filo anche a un altro aspetto che potrebbe contribuire in maniera decisiva al rilancio del settore. «Ricordo – aggiunge Marco Protopapa – che è già stata predisposta la possibilità di utilizzare personale Asl per le cure termali. Un progetto in discussione già dal 2023, quando con il governatore Alberto Cirio incontrammo a Torino il sindaco Danilo Rapetti insieme ai direttori generale ed amministrativo dell’azienda sanitaria di Alessandria e alla presidente della associazione degli Albergatori Acquesi Monica Volante. L’utilizzo delle proprietà curative delle acque cittadine in trattamenti che prevedano l’impiego diretto di personale sanitario, puntando in particolare sulla riabilitazione, garantirebbe sicuramente un nuovo slancio al termalismo acquese».
Tra le ipotesi discusse dall’Asl e dal Comune di Acqui anche la creazione di una struttura d’eccellenza che si occupi di riabilitazione «sfruttando le qualità dell’acqua termale abbinate alle professionalità su cui può contare il servizio sanitario nazionale. Tale proposta – continua il consigliere regionale della Lega – a breve sarà da me sottoposta al neo assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. Bisogna considerare che il futuro delle terme di Acqui e la loro completa riattivazione sotto ogni funzione sono auspicate anche dai territori limitrofi e non solo, che considerano essenziale un’offerta turistica e di benessere assente ormai da troppo tempo in questa area del Piemonte».