Cer: minoranza chiede la revoca della delibera di approvazione
Secondo i consiglieri De Lorenzi, Roso e Trentini sarebbe necessario il parere del Collegio dei Revisori dei conti
ACQUI TERME – I consiglieri di opposizione Franca Roso (Forza Italia), Elena Trentini (La nostra Acqui) e Carlo De Lorenzi (Pd) hanno presentato formale richiesta di revoca della delibera approvata nel corso dell’ultimo Consiglio comunale per la costituzione della fondazione di partecipazione che dovrà gestire la Comunità Energetica Rinnovabile.
La minoranza contesta alla Giunta il fatto che la delibera sia stata presentata all’esame del Consiglio Comunale «senza la richiesta ed acquisizione del necessario ed obbligatorio parere preventivo del Collegio dei Revisori dei Conti (art 239 lett. b. punto 3 Testo Unico Enti locali)».
“Le cose vanno fatte come si deve”
Nel corso della seduta di giovedì 13 la segretaria comunale Carla Bue ha spiegato che, nel caso specifico, il parere dei Revisori non sarebbe obbligatorio, «perché la fondazione Cer Acqui Terme rientra nell’ambito delle fondazioni previste dal codice del Terzo settore, in quanto realtà con finalità sociali, priva del patrimonio previsto per le fondazioni individuate dal Codice Civile».
Spiegazione che, tuttavia, non trova d’accordo i consiglieri di opposizione. «Questa tesi – spiegano – oltre che non chiara e presumibilmente non fondata, non si capisce come potrebbe comunque esimere un Comune che sta costituendo un organismo esterno dall’acquisizione del parere dell’Organo di Revisione. Tale parere, infatti, è allegato in tutte le delibere con cui diversi Comuni italiani hanno costituito fondazioni di partecipazione. Stante l’importanza della Cer e i correlati valori economici in gioco, è necessario che ogni passaggio venga seguito con cura e cautela, senza forzature o approssimazioni. La richiesta del parere dei Revisori non può che essere un passaggio fondamentale: sarebbe grave se fosse volontariamente omesso».
Roso, Trentini e De Lorenzi contestano, poi, il mancato coinvolgimento del Consiglio sin dall’origine del progetto Cer: «Abbiamo dovuto votare per ben due volte la costituzione di questo importante ente senza avere la possibilità di vedere gli atti posti alla base dell’operazione. Anche nella seduta del 13 febbraio – continuano i tre capigruppo di opposizione – ai Consiglieri è stato fornito il testo della bozza di Statuto (non del tutto definitivo), ma non l’atto costitutivo, il business plan, il regolamento o il contratto. Non è così che si costituisce un Comunità Energetica Rinnovabile, non è così che viene costituita una fondazione, non è così che si gestisce un importante passaggio amministrativo».