San Francesco: ok al restauro della cappella di Sant’Antonio
Il Comune di Cassine ha approvato il progetto esecutivo dell'intervento di recupero del valore complessivo di 60mila euro
CASSINE – Prenderà il via a breve un’importante opera di restauro per riportare all’antico splendore la cappella di Sant’Antonio da Padova nella navata di destra della Chiesa di San Francesco a Cassine, edificata dai frati francescani nel XIII secolo insieme all’attiguo complesso monastico che oggi ospita la scuola primaria.
Un intervento di recupero del valore complessivo di 60mila euro, in parte finanziato con un contributo di 25mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria al quale si aggiungono poco meno di 23mila euro da somme residue sul mutuo Cassa Depositi e Prestiti più altri 12mila euro da fondi propri comunali.
Il progetto definitivo è stato approvato dal Comune nelle scorse settimane. «Ora manca soltanto l’affidamento finale dei lavori – spiega Gianni Gotta, vice sindaco e assessore comunale ai Lavori Pubblici – ma possiamo dire che, quasi certamente, il restauro della cappella sarà portato a termine entro l’estate. È un intervento di cui da tempo vi era la necessità».
L’altare in stile rococò
«La cappella di Sant’Antonio da Padova è caratterizzata da una particolare volta a ombrello abbastanza rara – commenta il consigliere comunale Sergio Arditi, grande appassionato d’arte e memoria storica di Cassine – con un altare in stile rococò del Settecento. All’interno della nicchia, poi, è presente un manichino raffigurante Sant’Antonio rivestito con un tessuto molto antico e ormai parecchio logoro, sul quale si proverà a intervenire con un tentativo di recupero del tessuto stesso».
L’articolata fase operativa del restauro della cappella di Sant’Antonio da Padova (foto sotto) comprende, tra le altre cose, la sistemazione degli elementi lignei degli infissi, il consolidamento degli intonaci delle parti in muratura, la reintegrazione pittorica delle lacune presenti nella cappella, il recupero degli stucchi dell’altare e le rifiniture della nicchia in cui è conservata la statua di Sant’Antonio e delle varie superfici decorate.