Act Consumatori: “Basta incompetenze sulle concessioni”
Il presidente Antonucci: «Il tempo passa e il futuro del termalismo acquese è ancora fumoso. La Regione prende in mano le redini della questione"
ACQUI TERME – Tra poco più di tre mesi scadrà la prima delle tre concessioni termali, a giugno del prossimo anno le due rimanenti, “Vascone” e “Bollente”. Il presidente di Act Consumatori, Massimo Antonucci, ora tira per la giacchetta la politica locale.
«Su queste tre concessioni, da anni nelle mani di un privato colpevolmente disinteressato, poggia la frustrazione della comunità acquese ma anche la speranza di un futuro rilancio economico – sottolinea il presidente di Act Consumatori – La Provincia pare incapace di gestire un affare di tali dimensioni. Poco si sa delle iniziative istruite, ancor meno della visione programmatica che l’ente (volente o nolente titolare del potere decisionale) vorrebbe seguire per la gestione delle autorizzazioni allo sfruttamento delle acque sulfuree in scadenza. La questione termale ha bisogno di alta competenza e al momento Palazzo Ghilini sembra ne sia sprovvisto. Che fine hanno fatto i 160 mila euro stanziati dalla Regione Piemonte per “lo studio su giacimenti e fonti termali”?».
Massimo Antonucci, quindi, esorta tutti a non indugiare: «La Regione avochi a sé la gestione delle concessioni termali perché di importanza strategica per tutto il Piemonte. Condivida con gli Acquesi le tappe di questa cruciale fase della vita cittadina – continua Antonucci – perseguendo linee di sviluppo che possano restituire le Terme agli Acquesi ed il diritto alla Sanità ai tanti malati di tutta Italia ai quali in questi anni è stato negato. Non c’è più tempo da perdere; basta imprenditori avventurieri! E’ ora di agire».