Biologico: crescita costante tra aziende e consumatori consapevoli
Consumi in aumento e attenzione alla trasparenza per tutelare il Made in Italy
ALESSANDRIA – Il settore del biologico in Italia continua a registrare una crescita significativa, trainato da una maggiore consapevolezza dei consumatori verso il consumo sostenibile.
Secondo un’indagine Nomisma, nel corso del 2024 il 93% della popolazione tra i 18 e i 65 anni, pari a circa 24 milioni di famiglie, ha acquistato almeno un prodotto alimentare biologico. Un dato impressionante se confrontato con il 50% rilevato nel 2012, che evidenzia un cambiamento culturale rilevante.
Biologico e sostenibilità: una scelta sempre più consapevole
Nonostante la concorrenza di etichette come “residuo zero” e le asimmetrie informative che spesso confondono i consumatori, il biologico mantiene un forte posizionamento nella mente di chi fa la spesa.
L’82% dei consumatori lo associa a una produzione sostenibile dal punto di vista ambientale, mentre il 71% lo identifica con l’esclusione della chimica di sintesi nei processi produttivi.
Tra i fattori più apprezzati figurano:
- tutela del suolo (79%)
- qualità e tracciabilità garantite da certificazioni europee (76%)
- assenza di prodotti di sintesi (73%)
Questi elementi si traducono in un valore aggiunto percepito in termini di sicurezza per la salute (19%), trasparenza della filiera (19%) e migliori proprietà nutrizionali (14%).
Italia tra i leader mondiali, ma con margini di crescita
L’Italia si colloca al quarto posto a livello mondiale per i consumi di prodotti biologici, ma presenta ancora margini di miglioramento rispetto ad altri Paesi europei. La spesa pro capite per alimenti bio si attesta a 67 euro, rappresentando solo il 3% della spesa alimentare nella grande distribuzione.
In provincia di Alessandria, gli operatori certificati biologici, tra produttori e trasformatori, sono circa 400. Negli ultimi anni si è registrato un aumento del 15% dei terreni coltivati a biologico, per un totale di oltre 3.700 ettari.
La sfida della concorrenza sleale e l’importanza del marchio Made in Italy
Con un incremento del 40% delle importazioni di prodotti biologici extra UE nel 2023, diventa fondamentale tutelare il bio Made in Italy. Le procedure in corso per l’introduzione di un marchio specifico mirano a:
- salvaguardare le aziende agricole italiane dalla concorrenza sleale
- garantire trasparenza ai consumatori
- rafforzare la riconoscibilità dei prodotti biologici nazionali sul mercato interno e internazionale
“Il contrassegno identificherà il vero prodotto da agricoltura biologica 100% tricolore, valorizzando la qualità e l’autenticità del nostro biologico,” ha dichiarato il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco.
Coldiretti Bio sostiene inoltre la necessità di affermare in Europa il principio di reciprocità nelle regole per le importazioni, affinché i cibi coltivati secondo norme non consentite dalla UE non possano essere immessi sul mercato italiano.
Verso un futuro più sostenibile
Il biologico si conferma non solo una tendenza di consumo, ma una risposta concreta alle sfide della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Tuttavia, per garantire un futuro solido al settore, sarà essenziale:
- ricentrarlo nella sua dimensione agricola
- rafforzare il legame con il territorio
- evolvere il sistema di certificazione per assicurare modelli produttivi rispettosi dell’ambiente e delle persone