De Lorenzi (Pd): “Newco? Bene, ma passare ai fatti non sarà facile”
Il capogruppo del centrosinistra a Palazzo Levi: "Ok la società pubblica per la gestione delle concessioni, ma le cose andranno fatte come si deve"
ACQUI TERME – Una società a trazione pubblica costituita dalla Regione e dal Comune di Acqui Terme per la gestione delle concessioni termali in scadenza a giugno 2026 e delle nuove fonti che, presumibilmente, saranno individuate con lo studio sull’acquifero locale commissionato dalla Provincia.
Sembra ormai questa la strada tracciata dai due enti locali per il futuro del termalismo acquese. L’ultimo tavolo di confronto sul tema è stato convocato venerdì scorso a Torino.
«Bene, ma vigileremo»
«È una soluzione sulla quale non possiamo che essere d’accordo», commenta Carlo De Lorenzi, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, «anche perché si tratta di un tipo di operazione già in atto in altre regioni, dove sta dando buoni risultati. Posso assicurare, a ogni modo, che su tutta la questione è nostra intenzione vigilare molto attentamente».
Per De Lorenzi, quindi, ben venga la Newco di scopo, «ma che le cose siano fatte come si deve. Passare dai proclami alla vera fase operativa non sarà affatto facile, sia dal profilo tecnico-giuridico che da quello finanziario».
Scopo dell’operazione è dare origine a una nuova società pubblica per offrire la possibilità a più realtà imprenditoriali di investire nel termalismo acquese. «Tuttavia – aggiunge De Lorenzi – credo non vada dimenticato quello che è lo stato di fatto, ovvero la presenza di un privato che al momento detiene buona parte delle strutture termali esistenti in città. Spiace, però, dover prendere atto che la famiglia Pater in questi anni si sia lasciata sfuggire l’opportunità di sfruttare le grandi potenzialità che, indubbiamente, tutto il settore termale acquese è in grado di offrire».