Acqui, nel derby con l’Ovadese “più cattivi e più fisici”
A Ovada il match che potrebbe portare a un cambio di rotta. "Bisogna concentrare tutte le energie sul campo", dice il ds Manno
ACQUI TERME – «Gli uomini a disposizione sono gli stessi, perché in mezzo non ci saranno recuperi. Quello che deve cambiare è l’atteggiamento: tutti, esperti e giovani, devono avere chiaro che la riga si tirerà alla fine. Sarà quello il momento per capire eventuali responsabilità. Adesso ci sono tredici gare in cui andare oltre il 100 per cento. Diversamente da quanto accaduto domenica con l’Alpignano».
Andrea Manno non nasconde «il momento difficile per l’Acqui. Ma, insisto, non è ora che si devono fare processi: bisogna concentrare tutte le energie sul campo. Sono convinto – sottolinea il ds – che questi ragazzi hanno qualità indiscutibile, perché certi risultati non arrivano per caso. Da sola, però, non basta. Il derby a Ovada richiederà una migliore occupazione dell’area: inutile stabilire record di cross senza concretizzare. E sarà indispensabile più cattiveria al tiro: non è accettabile arrivare a tre metri dalla porta e calciare debolmente. Sono i nostri errori che pesano: il primo dopo 20 secondi. L’arbitro può sbagliare nel recupero, ma diventa ininfluente se il punteggio è saldamente nelle nostre mani».
Le seconde palle
Il derby arriva in un momento delicato, «al contrario dell’Ovadese, in salute e fiducia, che ha costruito la sua classifica soprattutto in casa. Però, al fischio d’inizio, tutto si azzera: per le condizioni del campo credo sarà una sfida da decidere anche solo con un tiro, arrivando prima e mettendo tanta fisicità».