Un vino da Nobel: il Brachetto di Marenco arriva fino a Oslo
Il Pineto Docg è stato servito durante il pranzo di gala dell’importante premio “per la Pace”. «Un orgoglio per tutto il territorio»
ACQUI TERME – Una telefonata che ha lasciato Andrea Costa, responsabile marketing di Marenco Vini, praticamente senza parole. D’altronde si parla di uno degli eventi tra i più importanti e autorevoli al mondo.
Lo scorso 10 dicembre il Brachetto d’Acqui ‘Pineto’ prodotto dalla cantina strevese è stato servito insieme al dessert durante il pranzo di gala del premio Nobel per la Pace, conferito ad Oslo all’attivista giapponese Nihon Hidankyo.
“Scandinavia calling”
«Quando mi ha chiamato il nostro distributore in Norvegia quasi non volevo crederci», ammette Andrea Costa. «È una soddisfazione davver0 enorme. Un orgoglio non solo per la cantina Marenco ma direi anche per tutto l’Acquese».
La domanda, però, nasce spontanea: come ha fatto il Brachetto prodotto a Strevi a catturare l’attenzione degli organizzatori della cerimonia? «Beh, i sommelier che lavorano per catering di eventi così importanti vanno sempre alla ricerca di prodotti d’eccellenza in giro per il mondo». E in questo caso, è il caso di dirlo, il Pineto ha avuto la fortuna di essere assaggiato dal palato giusto. Lo scorso novembre, proprio ad Oslo, Andrea Costa ha partecipato a un portfolio tasting proponendo i vini prodotti da Marenco. «Chissà, magari quel giorno tra gli assaggiatori c’era anche il sommelier del premio Nobel. Il nostro Brachetto, a ogni modo, nei paesi scandinavi è molto apprezzato, così come il Moscato Scrapona e il Barbera d’Asti».
Soprattutto tra le nuove generazioni di produttori il Brachetto sta vivendo una seconda giovinezza. «Venti o trenta anni fa se ne coltivava troppo, c’è stato un boom produttivo davvero eccessivo. Ora le cose sono cambiate. Se ne coltiva di meno e il prodotto è molto apprezzato soprattutto dagli “under 40”. I produttori locali conoscono bene potenzialità e caratteristiche. Il Brachetto è un gran vino: non annoia, ha una spiccata acidità e una dolcezza naturale e piacevole».
Il centenario
Per Marenco Vini il 2024 si è chiuso con il segno “più”. «È stato un anno soddisfacente», osserva Andrea Costa. «Sui mercati nazionali registriamo un incremento delle vendite all’incirca del 15%. Quest’anno, tra l’altro, ricorre il nostro centenario. Nel 1925, infatti, Michele Marenco e Margherita Scovazzi si sono uniti in matrimonio, portando in dote ognuno i propri ettari di vigneti. Per noi questo sarà un anno ricco di iniziative e progetti. Tanto per cominciare abbiamo potenziato le degustazioni: ora siamo aperti sette giorni su sette nella nostra sede di Strevi in piazza Vittorio Emanuele».