Il 2025 anno cruciale per il termalismo? Tanti nodi da sciogliere
A maggio scadrà la prima delle tre concessioni e la Provincia dovrà avviare lo studio sulle fonti. Gli albergatori sperano in una stagione più lunga
ACQUI TERME – Il 2025 sarà un anno che segnerà un passaggio importante nella storia del termalismo acquese. A maggio, infatti, scadranno i termini della prima delle tre concessioni attualmente monopolio di Terme di Acqui spa, società della famiglia Pater dal 2016 proprietaria di tutti i principali stabilimenti termali e della piscina monumentale del quartiere Bagni.
“Stop al monopolio”
Per la concessione “Città di Acqui” – che di fatto fino a oggi ha impedito a chiunque lo sfruttamento di un’eventuale nuova fonte presente nel sottosulo cittadino – il sindaco Danilo Rapetti ha già chiesto alla Provincia, ente a cui spetta la gestione delle future assegnazioni, di non rinnovare la concessione e quindi di sancirne la definitiva decadenza. «Questo per far sì che nessun altro possa esercitare un diritto di monopolio – ha spiegato Rapetti – come accaduto fino a oggi. In questo modo favoriremmo un più ampio ventaglio di possibilità per qualunque realtà imprenditoriale intenzionata a investire ad Acqui Terme». Proprio per conoscere in maniera più approfondita le potenzialità del patrimonio sulfureo acquese a inizio 2024 la Regione ha trasferito alla Provincia 160 mila euro per procedere all’effettuazione di uno studio specifico.
Studio che, come chiesto di recente dal centrosinistra provinciale al presidente Luigi Benzi, potrebbe essere affidato anche al Politecnico di Torino e all’Università di Genova. I due atenei, infatti, già in passato hanno effettuato ricerche sull’area termale locale.
Il sindaco Rapetti ha anche chiesto alla Provincia di accelerare i tempi sull’elaborazione dei bandi pubblici per le altre due concessioni, “Bollente” e “Vascone”, in scadenza a giugno 2026. Per arrivare prima possibile alla pubblicazione delle gare di appalto il Comune di Acqui è pronto a fornire all’ente provinciale la propria consulenza tecnico-legale.
Bandi: bisogna fare presto
Lo scorso 16 novembre, intanto, si è chiusa la stagione del “Nuove Terme”, unico stabilimento a oggi aperto in città. Un’annata che la dirigenza ha definitivo «tutto sommato positiva. I numeri del 2024 ricalcano grossomodo quelli dell’anno scorso», aveva dichiarato Anna Catani, amministratore unico di Terme di Acqui Spa. Da parte degli albergatori, tuttavia, resta la ferma convinzione che un prolungamento della stagione termale possa convenire anche alla stessa azienda. «Storicamente – ha sottolineato Monica Volante, presidente dell’associazione Albergatori – fino ai primi di dicembre le prenotazioni per le cure sanitarie non sono mai mancate. Per il 2025, quindi, auspichiamo che la chiusura venga fissata a fine novembre e che almeno ci facciano sapere entro gennaio quando verrà riaperto il Nuove Terme».
Per il prossimo anno, quindi, potrebbero esserci modifiche al calendario? «Ora è ancora presto per sbilanciarsi – ha risposto Anna Catani – ma in linea di massima posso dire che il periodo di apertura di quest’anno sarà garantito».
Ora il Comune di Acqui auspica tempi rapidi per le procedure di rinnovo delle concessioni in scadenza nel 2026, «per sapere al più presto chi prenderà in mano le nuove concessioni, o meglio, quale parte di esse sarà assegnata». Auspicio condiviso anche da Terme di Acqui Spa: «Anticipare i bandi per le concessioni in scadenza nel 2026 è anche nel nostro interesse – ha sottolineato Anna Catani – perché così potremo valutare il da farsi relativamente alle nostre strutture».