De Angelis: “Odg su scorie nucleari: da Provincia figura non bella”
Il consigliere acquese di Italia Viva critica il voto del centrodestra sul deposito Sogin. Intanto Benzi scrive alle Università per lo studio sul termalismo
ACQUI TERME – «Un voto che, onestamente, faccio fatica a comprendere».
È la considerazione che il consigliere provinciale acquese Nicola De Angelis esprime in merito alla bocciatura da parte del centrodestra provinciale dell’ordine del giorno sul nucleare presentato in occasione dell’ultima seduta a Palazzo Ghilini insieme a Cesare Chiesa, capogruppo del Pd.
Vas entro il 26 gennaio
«Abbiamo presentato l’Odg per chiedere alla Provincia di sostenere le istanze dei comuni interessati con la creazione di un tavolo intercomunale che abbia Acqui come capofila», spiega il consigliere De Angelis. «L’obiettivo è quello di ottenere un’ulteriore proroga, magari anche di 60 giorni, oltre a quella già concessa pochi giorni fa con scadenza al 26 gennaio,perché le tempistiche imposte ai Comuni per l’avvio del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (Vas) sono troppo ridotte. Purtroppo, però, il centrodestra ha respinto tale richiesta per un solo voto»
«A mio modo di vedere un’occasione persa – sottolinea De Angelis – perché in questo caso non stiamo parlando di essere “pro” o “contro” il nucleare. Qui si parla di un deposito di rifiuti radioattivi che forse non è il caso di costruire proprio al di sopra di una falda acquifera che rifornisce decine di migliaia di persone. Probabilmente in questo caso hanno prevalso certe logiche “di casacca” che, per l’argomento trattato, credo davvero abbiano poco senso di esistere. Direi che la Provincia non ci fa una bella figura».
Lo studio da affidare
Segnali positivi, invece, per quanto riguarda la richiesta di affidare anche al Politecnico di Torino e all’Università di Genova lo studio sulle forti termali presenti nel sottosuolo di Acqui Terme. «Abbiamo saputo che il presidente Benzi ha già inviato una lettera ai due atenei. Ci aspettiamo una risposta entro il primo trimestre del 2025. Lo studio ci permetterà di capire su quanti punti di captazione è possibile contare ad Acqui Terme in vista della scadenza delle due concessioni “La Bollente” e “Vascone” a giugno del 2026».