Tornano a nuova vita i tre dipinti scoperti a Cassine
Le tre opere sono stati ritrovate in condizioni di conservazione disastrose in un deposito della nuova chiesa di Sant’Andrea
CASSINE – Un anno di lavoro restituisce alla comunità tre bellissimi dipinti risalenti al XVII e XVIII secoli ritrovati casualmente arrotolati e in condizioni di conservazione disastrose in un deposito della nuova chiesa di Sant’Andrea di Cassine.
Appartenevano all’antico tempio in disuso, già esistente dal 1023–1033 e dipendente dall’Abbazia benedettina di San Pietro d’Acqui. Il restauro è stato compiuto dalla ditta Martella Pietroniro su impulso della diocesi di Acqui e con finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. L’architetto Stella Pintero per la Diocesi e Massimo Caldera per la Soprintendenza hanno seguito i lavori.
Tra XVII e XVIII secolo
Il dipinto più antico risale al 1678, rappresenta la Vergine del Carmelo tra Santo Stefano e San Bovo ed è attribuibile al pittore Giovanni Battista Sardi (o Sardo). Si tratta di un’artista nato a Fontanile nel 1643 e che abitava a Castelnuovo Bormida. L’attribuzione, come spiega Sergio Arditi, viene data per l’affinità della figura d San Bovo con quella di San Defendente in un dipinto del pittore nella ex chiesa del Santissimo Rosario di Castelnuovo Bormida.
Risale al 1689 il secondo dipinto che raffigura la Madonna con il bambino, Sant’Andrea e Sant’Antonio. Il terzo è del Settecento e rappresenta il trapasso di San Giuseppe.