Acqui – Genova, per la frana di Mele i tempi si allungano
Appalto nei primi mesi del 2025
OVADA – Qualcosa non funziona rispetto al cronoprogramma illustrato da RFI per i lavori necessaria alla costruzione della galleria individuata come soluzione tecnica per eliminare la frana di Mele. L’intervento finanziato con 20 milioni di euro, una parte del contributo da 84 sbloccato con il Pnrr, sarebbe dovuto partite in autunno per poi entrare nella fase più impattante nel corso dell’estate 2025. Il dettaglio era stato rivelato nel vertice tra comuni di basso Piemonte e Valle Stura andato in scena a Ovada lo scorso ottobre.
In realtà ad oggi non c’è una data in cui il cantiere si aprirà. «L’azienda – spiega RFI in una nota ufficiale – vuole affidare i lavori entro la prima metà del 2025». In fase di attesa sono i pendolari che fanno notare come i tempi si stiano dilatando.
Emergenza prolungata
La frana di Mele risale al 2001. Da quella data la linea Acqui – Genova è strozzata all’uscita della galleria del Turchino in territorio ligure. Il dettaglio contribuisce a allungare i tempi di percorrenza di una linea che anche per il 2024 è stata indicata da Legambiente tra le peggiori 10 del nostro Paese.
In realtà a procedere a rilento è l’iter autorizzativo. Effettuare le operazioni preliminari in autunno voleva dire portare avanti la parte più impattante del cantiere con la linea comunque chiusa. Una finestra che avrebbe contribuito ad alleviare i disagi per chi viaggia. «Siamo in attesa di capire cosa succederà – spiegano dal Comitato Trasporti Valli Stura e Orba – Le risorse necessarie andranno spese entro il 2026. Quindi c’è la necessità di muoversi celermente».