L’appello di Act: “Concessioni, si è già perso troppo tempo”
"Basta riunioni vetrina: siamo già in ritardo per la pubblicazione e la successiva assegnazione di un bando pubblico", dice Massimo Antonucci
ACQUI TERME – «Non era un dato già assodato che l’assegnazione delle concessioni termali spettasse alla Provincia?».
È la domanda che con una punta di sarcasmo si ponte Massimo Antonucci, presidente di Act Consumatori, a proposito dell’incontro di poche settimane fa a Torino tra gli assessori regionali Matteo Marnati ed Enrico Bussalino, il consigliere regionale Marco Protopapa, il presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi e il sindaco Danilo Rapetti. Riunione nel corso della quale è stato ufficializzato l’affidamento alla Provincia della gestione delle concessioni sulle acque sulfuree cittadine.
“Qual è la novità?”
«Va bene che si parla di fonti termali ma mi sembra davvero la scoperta dell’acqua calda», osserva con ironia Antonucci. «La Regione non aveva già stanziato e devoluto alla Provincia 160 mila euro per “uno studio finalizzato a individuare i giacimenti delle fonti termali presenti e, parallelamente, un approfondimento giuridico per il riordino normativo e amministrativo del comparto”, come ci aveva detto il Governatore Alberto Cirio?».
Antonucci, quindi, chiede di non perdere altro tempo: «Alla scadenza della prima concessione mancano solo sei mesi. Basta con le riunioni vetrina, perché siamo già in ritardo per la pubblicazione e poi la successiva assegnazione di un bando pubblico. È venuto il momento in cui tutti i politici che hanno manifestato interesse per la causa forniscano davvero il loro contributo. Acqui non può attendere oltre».