Codice Rosso, in un anno il 19 per cento di reati in più
Incontro promosso da Prefettura e Provincia. Le misura nei confronti degli autori sono salite del 25 per cento. Più accessi ai centri antiviolenza e al pronto soccorso
ALESSANDRIA – “Nell’ultimo anno, da giugno 2023 a giugno 2024, abbiamo registrato un incremento del 19 per cento di reati disciplinati dal Codice Rosso. Nello stesso periodo le misure emesse dai giudici nei confronti degli autori sono cresciute del 35 per cento“. Dati significativi, annunciati dal Procuratore aggiunto Enrico Arnaldi di Balme nell’incontro organizzato da Prefettura e Provincia per mettere a confronto esperienze, e anche dati, sulla violenza di genere.
Numeri significativi, “si registra una impennata rispetto ai due anni precedenti. Che riguarda, come detto, sia i reati iscritti, sia le misure, che sono un riscontro molto concreto”
Molte voci in una mattinata che cade, come bene ha sottolineato la presidente di Me.dea, Sarah Sclauzero, nel decennale della rete provinciale per lo studio e gli interventi contro la violenza di genere che, dopo due anni di sperimentazione, iniziati nel 2012, era nata proprio il 25 novembre 2014, ampliata poi nel 2018 con l’adesone anche della Procura e del Tribunale.
Perché il Codice Rosso è un testo fondamentale? “Perché – così evidenzia il Procuratore – è costruito su un principio essenziale, che è l’urgenza: nell’ascolto della persone offesa e nelle misure cautelari”. Fra queste la più immediata spesso è l’ammonimento anche se, come evidenziato dai responsabili dell’associazione Alter Ego, che si occupa dei maltrattanti, “di tutti i casi che la Questura puntualmente ci segnala, nessuno si è rivolto a noi per iniziare un percorso di presa di coscienza e di recupero”.
177 braccialetti elettronici
“Le misure sono almeno all’80 per cento – spiega ancora il Procuratore – divieto di avvicinamento e allontanamento dalla vittima. In termini concreti il braccialetto elettronico“. Che, le cifre sono stati illustrate dall’Arma dei Carabinieri, sono passati da 26 a 177 nell’ultimo anno, su territorio provinciale.
Il Codice Rosso ha permesso di superare il rischio di una banalizzazione della violenza di genere: parlano le ultime cifre, fornite dalla dotttoressa Iovane, procuratrice aggiunta che si occupa, alla Procura della repubblica di Alessandria, soprattutto di questo ambito. “Un 6 per cento in più di atti persecutori, 11 per cento di maltrattamenti e 15 per cento di violenza“. Anche se esiste, al momento, un limite, che riguarda le misure alternative, in forma di percorsi di recupero. “Sono previsti solo per i casi di patteggiamento”.
E il Procuratore Arnaldi di Balme puntualizza che “spesso i femminicidi derivano da situazioni rapportabili più allo stalking che al maltrattamento”
Più accessi, al centro antiviolenza e al pronto soccorso
Crescono anche gli accessi ai centri antiviolenza Med.ea. “A fine ottobre 2024 registriamo circa 250 nuovi accessi, con un aumento – spiega Sclauzero – del 25 per cento nel primo semestre rispetto allo scorso anno. Un trend di crescita che, se da un lato allarma, dall’altra conferma che più donne scelgono di denunciare. E la rete è una risorsa fondamentale, perché mette tutti i soggetti insieme, in continuo lavoro collegiale, le istituzioni e il privato, come è nel caso di Me.dea. Con la necessità di implementare i tavoli di confronto”.
Anche dall’Ospedale di Alessandria si certifica l’aumento, spiegato dalla dottoressa Rossella Sterpone, che ha annunciato anche un evento, il 5 dicembre, sulla violenza di genere, aperto a tutta la cittadinanza. “Nel 2023 gli accessi al Pronto soccorso con il codice rosa erano stati 99, nel 2024, a un mese e mezzo dalla fine dell’anno, già 102. E per i minori, all’Infantile, siamo saliti da 17 a 21, con 45 giorni ancora da monitorare”.