“Preservare i siti archeologici è una priorità: abbiatene cura”
Dal conservatore del Civico Museo un appello alla città: «Faremo ancora di più per la fruibilità delle aree archeologiche, ma dateci una mano»
ACQUI TERME – Siti archeologici di inestimabile valore che troppo spesso vengono scambiati per discariche in cui gettare rifiuti di ogni genere.
Senza dubbio la “casa del vasaio” di via Cassino e la fontana romana di via Roma meriterebbero tutt’altro riguardo da parte di certi cittadini poco avvezzi al senso civico. «All’interno dell’area archeologica di via Cassino – spiega Germano Leporati, dal 2019 conservatore del Civico Museo Archeologico di Acqui Terme – più volte è capitato di trovare evidenti tracce di bivacchi, probabilmente opera di gruppi di giovani che non hanno compreso l’importanza e il valore storico-culturale di quel sito».
«Passiamo spesso a ripulire»
La “casa del vasaio” si trova nei sotterranei di un condominio abitato da decine di famiglie. Gli scavi condotti all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso hanno portato in luce una porzione di edificio destinato alla produzione di vasellame. Per delimitare il libero l’accesso, un unico piccolo cancello, «che spesso, però, viene scavalcato. Anche alla fontana romana troviamo rifiuti di ogni genere. Eppure i cestini solo lì proprio a pochi passi. Ogni dieci giorni dobbiamo passare a ripulire». Una volta al mese, invece, i sopralluoghi che servono a ridare il giusto decoro alla casa del vasaio.
Comportamenti che, inevitabilmente, generano sconforto tra chi dedica la propria vita alla conservazione di questi siti. «Ho l’impressione che ci sia poca affezione da parte della città. Come museo e Comune – sottolinea Leporati – siamo pronti a fare del nostro meglio per rilanciare queste aree e renderle più attrattive anche dal punto di vista turistico. Gli acquesi, però, ci devono aiutare. I siti archeologici vanno preservati e rispettati».
Pronti 70mila euro
Per l’antico laboratorio artigianale di via Cassino, che di certo in questi ultimi 40 anni non ha potuto godere di particolare visibilità, il Comune ha già messo in previsione 70mila euro ricavati dai fondi del Patto di Coesione, «fondi destinati al miglioramento dell’accessibilità, dell’impiantistica e della messa in sicurezza dell’area, anche per prevenire proprio gli atti di vandalismo».
In vista del prossimo anno, a ogni modo, l’intero sistema museale acquese potrebbe (e dovrebbe) fare uno ‘step’ in più. «Sicuramente dal 2019 a oggi di passi in avanti ne abbiamo fatti parecchi. Tuttavia, c’è ancora tanto da fare. I principali obiettivi del 2025? Rendere ancora più strutturato il nostro sistema museale e dare il via a nuovi interventi che consentano di migliorare e favorire la fruizione dei vari siti archeologici».