Ricerca senza esito del dottor Nicola Ivaldo, disperso in Val Varaita
ACQUI TERME - È ancora senza esito la ricerca di Nicola Ivaldo - chirurgo ortopedico di 64 anni originario di…
ALESSANDRIA – Sospese le ricerche, perché di più non si può fare. Nicola Ivaldo, 64 anni, medico chirurgo di Albenga, in servizio anche ad Acqui Terme, partito da solo per una scalata dalle parti del Monviso, ha fatto perdere la tracce.
Manca da casa da oltre un mese, da quel sabato 14 settembre quando lasciò l’auto (una vettura di cortesia; la sua era in riparazione) nel parcheggio non lontano della diga di Pontechianale, in Alta Val Varaita, nel Cuneese. Da lì, si presume, s’è incamminato verso il Monviso, su sentieri ben conosciuti, in quanto esperto alpinista.
Né i famigliari (è sposato con Olga, la coppia ha un figlio, Lorenzo, di 18 anni) né gli amici sapevano della destinazione, abituati com’erano alle uscite in solitaria del medico, profondamente amante della montagna. Solo il lunedì successivo, ovvero il 16 settembre, quando non si è presentato nel suo studio malgrado avesse avuto appuntamenti programmati, è scattato il canonico allarme.
Ricerca senza esito del dottor Nicola Ivaldo, disperso in Val Varaita
ACQUI TERME - È ancora senza esito la ricerca di Nicola Ivaldo - chirurgo ortopedico di 64 anni originario di…
Dunque, le ricerche sono partite con inevitabile ritardo. Hanno impegnato il Soccorso alpino, i carabinieri, la guardia di finanza, i vigili del fuoco. Ci si è avvalsi di squadre di terra e di elicotteri, tutti a scandagliare il vallone di Villanta che dalla frazione Castello di Pontechianale porta al Monviso, e i versanti Ovest e Nord della montagna dove, a una quota presunta di 3.300 metri, è stato agganciato l’ultimo segnale del cellulare.
Il maltempo ha aggiunto complicazioni. Il 17 settembre, tra l’altro, già ai 2.200 metri erano caduti 4o centimetri di neve. E’ stato impossibile operare sia a terra che in quota. E anche nei giorni successivi le perturbazioni hanno indotto il Soccorso alpino a sospendere le ricerche.
Di Nicola Ivaldo non si sa più nulla. Non lo sanno ad Albenga, non lo sanno nel Cuneese e neppure ad Acqui dove, dal 2019, è responsabile dell’Unità di chirurgia della spalla e del gomito alla casa di cura Habilita Villa Igea.
L’allontanamento volontario è escluso, così come l’ipotesi del suicidio.
Più di un mese è trascorso. Troppo tempo. Nessuno si fa illusioni, ben sapendo che le ricerche, al limite, riprenderanno con la bella stagione.