«Nuovo Palasport? Resta un obiettivo, ma servono i fondi»
Il sindaco Danilo Rapetti torna sulla possibilità di costruire un nuovo palazzetto per la pallavolo: «Da solo il Comune non può farcela, ma con nuove sinergie....»
ACQUI TERME – Nel 2023 la prima squadra maschile della Pallavolo La Bollente ha conquistato una storica promozione nel campionato di Serie A3.
Goduti i meritati festeggiamenti, tuttavia, la società termale e il Comune di Acqui hanno dovuto subito fare chiarezza su un nodo molto importante: l’impossibilità di disputare i match casalinghi al palazzetto di Mombarone. L’altezza della copertura, infatti, è inferiore di 60 cm rispetto a quanto richiesto dalle normative previste per i massimi campionati professionistici. Per consentire il regolare svolgimento della stagione la Negrini Cte La Bollente si è vista costretta a chiedere ospitalità al palasport di Valenza tramite una convenzione sottoscritta tra i due Comuni.
In un primo momento a Palazzo Levi si era presa in considerazione la possibilità di alzare la copertura di quanto necessario, ma l’investimento avrebbe comportato una spesa superiore al milione di euro. Costi ritenuti poco convenienti, tra l’altro per una struttura parecchio datata. Riportare a casa i propri beniamini, però, resta uno degli obiettivi della Giunta Rapetti, che da tempo sta pensato a una soluzione definitiva: la costruzione – sempre nel centro sportivo di Mombarone – di un nuovo palazzetto, che andrebbe così ad aggiungersi all’impianto già esistente.
Investimenti sul territorio
«Per la squadra, i tifosi e la città stessa la questione è senza dubbio molto importante. Tuttavia – ha sottolineato il sindaco Danilo Rapetti – va considerato il fatto che stiamo parlando di un’opera dal valore di almeno tre milioni di euro. È chiaro, perciò, che senza un contributo dello Stato o di altri enti il Comune di Acqui non potrebbe mai affrontare in totale autonomia un investimento simile».
Le speranze del sindaco termale, però, rimangono vive e rivolte a scenari più ampi, pensando anche a possibili congiunture trasversali. «Nei prossimi due o tre anni per la nostra provincia potrebbero aprirsi risvolti molto favorevoli, in particolare per quanto riguarda gli investimenti nella logistica. L’auspicio è che possano innescarsi meccanismi virtuosi in grado di portare a nuove sinergie tra pubblico e privato, che a ricaduta abbiano benefici anche per il territorio acquese ».
Per ora, quindi, il nuovo palazzetto resta nella lista dei “desiderata”, «ma ribadisco che l’intenzione del Comune – conclude Rapetti – è quella di lavorare per riportare La Bollente ad Acqui Terme».