Alessandria, Benzi: “Sarò il presidente di tutti”

Le congratulazioni di Miloscio e Bussalino. Tra le priorità l'ambiente e il sostegno ai piccoli comuni

ALESSANDRIA – Benzi va incontro a Miloscio. Stretta di mano, complimenti reciproci. E un invito, che il nuovo presidente della Provincia fa a quello che è stato sconfitto (peraltro di pochissimo): “Il mio numero ce l’hai, collaboriamo”. E ancora: “Sarò il presidente di tutti, con particolare attenzione ai piccoli comuni”. Che poi, fatti due conti, sono quelli che hanno portato il sindaco di Quargnento sullo scranno principale di Palazzo Ghilini.

Certo, anche i cosiddetti franchi tiratori ci hanno messo del loro. Perché, a spanne, a Domenico Miloscio mancano voti pesanti da Alessandria e Casale, quelli cioè che contano 521 ciascuno (a fronte del valore 18 di ciascun consigliere e sindaco di paesi sotto i tremila abitanti). E di questo, il primo cittadino di Pozzolo, esponente del centrosinistra, è ben conscio.

Benzi e il no al nucleare

La delusione è palese. Sua di altri che l’hanno sostenuto. E che, prima dello spoglio delle ultime 58 schede (quelle di Alessandria e Casale, appunto), nella sala consigliare del più prestigioso edificio che s’affaccia su piazza della Libertà, si dicevano fiduciosi perché, calcolatrice alla mano e a rigor di logica, Miloscio aveva la strada se non proprio spianata, almeno in discesa. Invece, in pochi minuti la storia è cambiata. Finale 42.314 voti ponderati contro 41.940.

Luigi Benzi ha ringraziato i suoi, cominciando dai segretari provinciali dei partiti di centrodestra (Riboldi di Fratelli d’Italia, Pettazzi della Lega e Cavallera di Forza Italia)l. Poi ha ricevuto le congratulazioni dal suo predecessore, Enrico Bussalino. E, al ‘Piccolo’ ha parlato anche delle priorità, ribadendo che la sua sarà “la Provincia dei comuni” e che sarà ribadito, con vigore, il no al deposito nazionale di scorie nucleari per ospitare il quale, di fatto, sono ancora in ballo cinque siti nell’Alessandrino.

In questi momenti è in corso lo spoglio per l’elezione dei consiglieri. Visto l’andamento del voto per il presidente, si prevede la parità tra centrodestra e centrosinistra (6 a 6).

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