Concorso di poesia dialettale: i vincitori della 37ª edizione
Il sindaco Rapetti: «Un bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle». Il 29 la cerimonia
ACQUI TERME – Domenica 29 a partire dalle 10.30, nella sala conferenze di Palazzo Robellini, ad Acqui Terme, si svolgerà la cerimonia di premiazione della XXXVII edizione del ‘Concorso regionale di Poesia Dialettale’, organizzato dal Comune di Acqui Terme in collaborazione con la Confraternita dei Cavalieri di S. Guido d’Acquosana.
Il premio nasce da un’idea di Cino Chiodo, ed è composto da due sezioni, la prima è dedicata a poesie di carattere eno- gastronomico, tendenti a mettere in risalto vini e cibi della tradizione popolare piemontese, la seconda sezione si apre ai versi a tema libero.
I premiati
I vincitori della sezione a carattere eno-gastronomico sono Carlo Dardanello con ‘Criston-o ij lumin’, Mary Massara con ‘Galupà dl’alp’, Elda Rasero con ‘Er pan frasch’. Il premio speciale ‘Mario Merlo’ per questa sezione è stato assegnato a Domenico Boetti e alla sua ‘Per un piat èd lentije’.
Per la sezione poesie a tema libero, si aggiudicano i premi Domenico Bisio con ‘L’orba d’ra me vita’, Domenico Boetti con ‘A mè pare’ e Domenico Novaresio con ‘Lament’. Il premio ‘Mario Merlo’ per i versi in libertà va a Tiziana Delsale, con ‘A l’umbrìa dal mar’.
Perché ancora oggi, in una società frenetica e complessa come la nostra, si coltiva una necessità espressiva legata al dialetto? In un’epoca in cui tutto è in costante cambiamento, il dialetto rappresenta, per alcuni, un’ancora di stabilità. Per molti, parlare il proprio dialetto è un modo per mantenere vivo il legame con la propria terra e la propria storia familiare: racconta un passato di sapori semplici e vita spensierata; un filo, il dialetto, che collega le persone alla cultura dei nonni e a un passato comune.
In un mondo dove il senso di appartenenza è sempre più labile, il dialetto diventa un simbolo di identità, anche quella artistico-letteraria. «Nell’epoca della globalizzazione e dei social, parlare del dialetto può sembrare anacronistico. Tuttavia il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle» sottolineano il sindaco di Acqui Terme Danilo Rapetti e l’Assessore alla Cultura Michele Gallizzi.