Buoni pasto a scuola: i rincari sollevano la polemica
Lunedì sera all'ex Kaimano l'incontro tra l'amministrazione comunale, i responsabili territoriali di Cirfood e i genitori
ACQUI TERME – Lunedì sera all’ex Kaimano si è svolto l’incontro tra l’amministrazione comunale, i responsabili territoriali di Cirfood – la ditta a cui è stata assegnato il servizio di refezione scolastica fino al prossimo 31 dicembre – e le famiglie acquesi.
Tema del confronto, il rincaro dei buoni pasto validi per l’anno scolastico appena cominciato. I genitori residenti sul territorio comunale la tariffa per ogni pasto passa da 4,50 euro a 6; per i non residenti, invece, 6.50 euro.
Per la prima volta, inoltre, per l’iscrizione al servizio mensa occorrerà versare una quota di 50 euro, che scenderà a 25 euro dal secondo figlio o figlia in poi. «Purtroppo – ha spiegato il vice sindaco Alessandro Lelli – queste sono le cifre minime che impone il mercato. Ormai a meno di 6 euro a pasto nessuna ditta è più disposta ad assumere incarichi. La quota di iscrizione? È la più bassa della provincia».
Novità che hanno destato preoccupazione e malcontento tra le famiglie, nonostante le spiegazioni dell’amministrazione comunale e le rassicurazioni sulla qualità del cibo da parte di Cirfood. Critiche da parte dei consiglieri di minoranza Carlo De Lorenzi ed Elena Trentini. «Non si possono avvisare le famiglie sugli aumenti a scuola già iniziata», dicono dall’opposizione, «e il sindaco perché non dice nulla?».
Domani su ‘Il Piccolo’ in edicola l’articolo completo.