«Ponzone non può restare senza medico: urge una soluzione»
L'appello del sindaco Ivaldi. «A fine mese il dottor Baruzzo andrà in pensione. Serve un sostituto ma al momento non ci sono candidati»
PONZONE – Da fine mese il comune di Ponzone potrebbe rimanere senza medico condotto. Per il dottor Diego Baruzzo, infatti, è giunto il momento della meritata pensione. A oggi, tuttavia, non si sa ancora chi potrà prendere il suo posto.
Negli ultimi tempi Baruzzo ha prestato servizio nei due ambulatori di Ponzone e di frazione Moretti, occupandosi delle cure di circa 1800 persone. Fino a due anni fa il ponzonese era “coperto” anche dal dottor Saviano, che si occupava di circa 220 residenti. Nell’autunno del 2022, però, Saviano ha lasciato per motivi personali e tutti i pazienti sono passati al dottor Baruzzo.
«Non andate ad Acqui»
«Proprio stamattina (lunedì, ndr) – dice il sindaco Fabrizio Ivaldi – ho parlato con il dottor Claudio Sasso, direttore del nostro distretto sanitario, il quale mi ha comunicato che al momento non ci sono candidati a disposizione. Mi ha anche assicurato che sta già lavorando per trovare le possibili soluzioni e far sì che il territorio comunale di Ponzone con le sue sette frazioni non resti senza medico».
Giovedì scorso, in occasione della presentazione della candidatura di Luigi Benzi a presidente della Provincia il sindaco Ivaldi ha fatto appello all’assessore alla Sanità Federico Riboldi, presente all’evento, «il quale ha dato rassicurazioni non solo a me, ma anche a tutti i sindaci dei comuni montani che da questo punto di vista vivono situazioni simili alla nostra. Io confido nella sua parola e nell’intercessione del direttore Sasso».
A ogni modo per ora non resta che attendere “buone nuove” dall’Asl e dalla Regione. «Invito ancora una volta i ponzonesi – aggiunge Ivaldi – a non recarsi ad Acqui per le richieste di cambio medico. Sarebbe uno spostamento inutile, visto che al momento non ci sono nomi disponibili. Io comunque farò tutto ciò che posso affinché Ponzone possa avere un nuovo dottore».