Parata di star e film d’autore a Venezia 2024
Alla Mostra del Cinema Venezia, appena inaugurata, sono attesi pellicole, registi e interpreti di fama internazionale, nella miglior tradizione di questa prestigiosa kermesse
L’edizione numero ottantuno della Mostra del Cinema di Venezia – in corso di svolgimento al Lido dal 27 agosto al 7 settembre – si preannuncia ricca di film, sia d’autore che di registi esordienti, con un carnet di 83 nuovi lungometraggi, 17 cortometraggi, 5 serie tv.
La giuria quest’anno è composta da il regista e sceneggiatore americano James Gray; il regista e sceneggiatore britannico Andrew Haigh; la regista, sceneggiatrice e produttrice polacca Agnieszka Holland; il regista e sceneggiatore brasiliano Kleber Mendonça Filho; il regista, sceneggiatore e produttore mauritano Abderrahmane Sissako; il regista e sceneggiatore italiano Giuseppe Tornatore; la regista e sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz; l’attrice cinese Zhang Ziyi. Presiede il consesso dei giurati l’attrice francese Isabelle Huppert.
Come madrina della manifestazione è stata scelta dal direttore Alberto Barbera l’attrice, modella ed ex sportiva Sveva Alviti, già protagonista nel 2017 del film di Lisa Azuelos “Dalida”, che ha commentato così la sua partecipazione alla Mostra del Cinema: «È stato emozionante oggi arrivare a Venezia, ho sentito un’accoglienza piena d’amore. Sono pronta a godermi questi giorni pieni di bellezza e di cinema, sarà un’edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia unica e indimenticabile. I film hanno il potere di unire le persone e aprire la mente a nuove idee e molto presto quelli che verranno presentati qui questi giorni saranno di tutti. Viva il cinema».
Il film d’apertura è “Beetlejuice Beetlejuice” di Tim Burton, che viene proiettato fuori concorso, mentre la Mostra chiuderà i battenti con ben due pellicole: “Horizon: An American Saga” di Kevin Costner e “L’orto americano” di Pupi Avati. Il Leone d’Oro alla carriera viene tributato alla diva americana Sigourney Weaver, che – intervistata sul prestigioso riconoscimento – dichiara: «Mi sono innamorata dei film attraverso il cinema italiano, con i film di Fellini, Antonioni, De Sica». Leone d’Oro alla carriera anche per il regista australiano Peter Weir, l’autore di “Picnic ad Hanging Rock”, “The Truman Show” e “L’attimo fuggente”, con il compianto e indimenticabile Robin Williams.
I buoni auspici del direttore Alberto Barbera
Venezia 2024 si propone sotto il segno sia della spettacolarità di film e produzioni sia dell’impegno e dell’attenzione verso le emergenze politico-sociali del mondo, come ha affermato in conferenza stampa il direttore Barbera: «Di fronte alle grandi crisi con cui dobbiamo fare i conti quotidianamente, è comprensibile che gli artisti, i registi, il cinema abbiano un’attenzione particolare e maggiore nei confronti della realtà.
Sicuramente ritroviamo tutti gli scenari di crisi della contemporaneità: dalle guerre, al conflitto israelo-palestinese, all’emergenza climatica, all’immigrazione. E questo accade non soltanto per quanto concerne i documentari, in cui risulta più facile e immediato affrontare certe tematiche, ma anche nei lungometraggi di finzione. C’è una sensibilità nell’affrontare il reale, pure in opere ambientate nel passato oppure in quelle storie contrassegnate da una dimensione metaforica, in cui però il presente ritorna sempre. È un’edizione della Mostra ricca di contenuti molto diversi.
Chiunque può trovare pane per i propri denti. Ci sono grandi film, grandi star, i titoli più importanti della nuova stagione cinematografica, che stanno per arrivare nelle nostre sale. Ma ci sono anche tantissime scoperte, nuovi talenti, nuovi registi o autori non ancora affermati. Abbiamo fatto un lavoro di scouting a 360 gradi in tutto il mondo di cui sono soddisfatto. Spero che gli spettatori affrontino la Mostra con la stessa curiosità con cui noi abbiamo affrontato il lavoro di selezione».
Da Tim Burton a Pablo Larraín
Come si è detto, il genio statunitense Tim Burton porta a Venezia il suo “Beetlejuice, Beetlejuice”, parte seconda del film uscito in sala nel 1988, e che tanta fortuna aveva portato al regista. Nei panni dello “spiritello-porcello” troviamo ancora Michael Keaton, insieme a Winona Ryder nei panni di Delia. Tra i nuovi personaggi, quelli interpretati da Jenna Ortega (la Mercoledì della famosissima serie a firma di Tim Burton), Monica Bellucci, Willem Dafoe, Justin Theroux e Danny De Vito.
«Tutti mi chiedevano di rivisitare questa storia – ha raccontato il regista in conferenza stampa -. L’ho fatto per una ragione personale e speciale: volevo riprendere a lavorare con Michael, e con tutti gli altri, persone che sono entrate nello spirito sentito fortemente. Negli ultimi anni sono rimasto deluso dall’industria cinematografia, dunque mi sono reso conto che se dovevo farlo doveva venire dal cuore. Quando invecchiamo si prendono direzioni diverse, mi ero perso anch’io. Con questo film mi sono ritrovato».
C’è molta attesa fra il pubblico e la critica anche per “Maria”, biopic diretto dal cineasta e sceneggiatore cileno Pablo Larraín che racconta gli ultimi anni di vita di Maria Callas, interpretata da Angelina Jolie: del cast fanno parte anche Pierfrancesco Favino, Valeria Golino e Alba Rohrwacher. A Venezia anche Brad Pitt (ex consorte della Jolie), in coppia con l’amico George Clooney per il gangster (e buddy) movie di John Watts “Wolfs – Lupi solitari”.
Pedro Almodovar e gli altri
Venezia saluta un grande ritorno, quello di Pedro Almodovar con il suo primo film in lingua inglese, “La stanza accanto” (The Room Next Door), con protagoniste Tilda Swinton e Julianne Moore a narrare il doloroso rapporto tra una madre e una figlia, costellato di litigi e conflitti che vengono dal passato.
Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo “Attraverso la vita” di Sigrid Nunez e vede nel cast anche l’attore e regista John Turturro. In Italia la pellicola approderà in sala a dicembre. In Laguna si potranno incontrare anche Nicole Kidman e Antonio Banderas, presenti con il thriller erotico “Babygirl” di Halina Reijn; oltre al nostro Luca Guadagnino, a presentare “Queer”, ispirato al controverso e omonimo romanzo di William Burroughs, padre della Beat Generation. Guadagnino ha lungamente accarezzato (per più di trent’anni) l’idea di trasporre al cinema questa storia, incentrata sulla relazione tra Lee (Daniel Craig), fuggitivo americano in Messico per una brutta faccenda di droga, e Allerton (Drew Starkey), militare della Marina in congedo.
Il ritorno di Joker
Alla Mostra del Cinema ritorna anche, in mezzo a grandi aspettative, “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillips, seguito del primo capitolo, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 2019. Il film – nelle sale italiane a partire dal prossimo 2 ottobre – ripropone il personaggio del villain psicopatico incarnato da Joaquin Phoenix, a cui si affianca quello di Lady Gaga nei panni della fidanzata Harley Quinn. La pellicola sembra – a partire dal trailer – qualificarsi come una sorta di estroso musical, ma il regista Phillips avverte, intervistato per “Coming Soon”: «Non ne abbiamo mai discusso in quei termini, ma mi piace dire che sia un film dove la musica è un elemento essenziale. Per me non si allontana molto dal primo film. Arthur è strambo, distante e tutto il resto, ma dentro di lui c’è musica. C’è una grazia dentro di lui. Da lì sono arrivate molte delle danze del primo film… non ci è sembrato in questo caso di andare troppo oltre. Certo è diverso, ma penso che quando vedrete il film avrà senso. Abbiamo scritturato Lady Gaga perché è magica. Sono stato uno dei producer di “A Star Is Born”… era la prima volta che interagivo con lei per davvero, e ho potuto vederla lavorare. Mentre scrivevamo il copione, Scott e io continuavamo a pensare a lei».
Una grande festa per il cinema italiano
Last but not least, a Venezia 2024 troviamo una vasta rappresentanza di registi e interpreti, massima espressione del cinema italiano contemporaneo. Oltre a Luca Guadagnino, infatti, sarà presente alla Mostra anche l’ottantenne Gianni Amelio, autore di “Campo di battaglia”, pellicola ambientata e girata in Friuli Venezia Giulia durante la Prima guerra mondiale.
La storia racconta di due ufficiali medici – Alessandro Borghi e Gabriel Montesi – che si trovano a lottare, nell’ospedale militare in cui prestano servizio, sia con la devastante epidemia di influenza spagnola, sia con ripetuti atti di autolesionismo da parte dei soldati, allo scopo di scampare agli orrori del conflitto. Due anni dopo “Il signore delle formiche”, Amelio riprende un discorso che pervade la maggior parte della sua produzione, entro cui gli sfondi storici, anche quelli più lontani, fanno sempre riferimento all’oggi.
«Alle risposte preferisco le domande -, afferma. Ma non faccio film politici: lavoro più con la pancia che con la testa». Oltre ai già citati Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, al Lido sono attesi anche Elio Germano e Toni Servillo, insieme a Barbora Bobulova nel cast di “Iddu-L’ultimo padrino” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, ispirato dalla latitanza del boss Matteo Messina Denaro; mentre Fabrizio Gifuni con Romana Maggiora Vergano presenta il film documento di Francesca Comencini “Il tempo che ci vuole”, che ricostruisce il rapporto della regista con il padre, e Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini nella serie a firma di Joe Wright “M. Il figlio del secolo”, dal romanzo bestseller di Antonio Scurati.