Coppa Italia Eccellenza: l’Acqui non si fida dell’Ovadese

ACQUI TERME – Il derby vero va in scena, domenica alle 15, al ‘Geirino’ e l’Ovadese guarda alla sfida di ritorno con l’Acqui come a una prova generale in vista dell’esordio in campionato sul campo del San Domenico Savio.

All’Ottolenghi la squadra di Carosio è parsa ancora appesantita dalla dura preparazione delle settimane precedenti. «Ci sono aspetti positivi spiega l’allenatore guardando anche alle amichevoli ma sappiamo di dover ancora lavorare molto sui meccanismi di gioco e sull’intesa».

Il tecnico dovrà fare a meno di Gaione, espulso sabato scorso e sostituito da Pallavicini. Da verificare le scelte per i difensori centrali con tre, Mocerino, Mendolia e Bianchi, in ballo per due posti. L’incognita a centrocampo è rappresentata dalle condizioni fisiche di Campazzo. La società è ancora alla ricerca di un classe 2006 che possa dare qualche possibilità in più a Carosio. Si sono già concluse le esperienze di Carrese e Callaci. Per ora fiducia al vivaio locale.

Ramanzina Manno

L’Acqui potrebbe anche vifossimo vere una vigilia tranquilla, ma ci mensa il ds Andrea Manno a scuotere l’ambiente. «Insisto molto sull’atteggiamento, lo faccio da quando ho iniziato la carriera di ds. Le regole sono tre: pensare solo e sempre a giocare, anche quando il risultato può sembrare al sicuro, ascoltare l’allenatore, segnare almeno un gol e non subirne. Non voglio più vedere quello che è successo nel finale di gara1 con l’Ovadese».

È l’imperativo è non buttare mai fuori la palla e non aspettarsi che lo facciano gli altri, «un Acqui propositivo sempre, concreto, che prova a fare la partita dal 1’ al 90’». Fuori Baldizzone e Guazzo, c’è fiducia sul nullaosta dalla Figc per Lewandowski, «che può già garantire 15-20 minuti. Anche Costa è convocabile». Altro discorso per Verdese, ‘prest ato’ domani alla juniores nell’amichevole con l’Atletico, per mettere minuti nelle gambe.